TOP PLAYER – James Harden
Hanno avuto per buona parte della stagione Dwight Howard e Terrence Jones ai box, ma nonostante ciò gli Houston Rockets sono la terza forza della NBA. Merito di Donatas Motiejunas che ha sostituito alla grande i due lunghi, merito di una difesa decisamente migliore rispetto al recente passato, ma senza un James Harden in versione MVP tutto ciò non sarebbe stato possibile. “Capocannoniere” NBA al momento con 26.3 punti di media che diventano 34 se consideriamo la settimana appena conclusa, ma soprattutto un migliore atteggiamento in campo e un maggiore impegno nella metà campo difensiva. Negli ultimi 7 giorni ha fatto registrare una tripla doppia contro contro Denver da 24-10-10, una gara da 44 punti e 8 assist contro i Kings e altri 34 punti con 51% dal campo e 7 rimbalzi nell’unica sconfitta contro i Golden State Warriors (attualmente troppo forti anche per i Rockets). In attacco è sempre stato un leader capace di far male in svariati modi, la vera novità è il linguaggio del corpo mentre difende, quello si che potrebbe far compiere a lui e ai Rockets il definitivo salto di qualità.
FLOP PLAYER – Avery Bradley
Al contrario di quanto accade in Texas, a Boston non possono stare molto tranquilli. Nonostante i limiti della squadra siano evidenti ci si aspettava quantomeno che lottassero per i playoff ma, ad oggi, ciò sembra molto improbabile. Brad Stevens è riuscito a dar forma al talento che ha a disposizione costruendo un attacco di buon livello, il problema è la metà campo difensiva dove i Celtics sono tra le peggiori squadre dell’intera lega. La situazione del reparto guardie non è semplice e chi più ne sta risentendo è Avery Bradley il cui processo di crescita sembra essersi bloccato proprio a causa di ciò. Quest’inizio di stagione è stato tutt’altro che esaltante, probabilmente proprio a causa del fatto che si trova in una squadra con caratteristiche opposte alle sue. Bradley non è mai stato un buon attaccante, anche se ha sempre dimostrato di poter svolgere il suo compitino, ma ciò non si può dire della difesa, non a caso è considerato uno tra i migliori difensori perimetrali. Nell’ultima settimana i Celtics hanno perso due delle tre partite giocate, Bradley ha raggiunto quota 10 punti solo nella vittoria contro Wall e i suoi Wizards, unica partita in cui ha tirato con percentuali decenti. Le medie parlano di 7 punti di media negli ultimi tre incontri, 1 assist, 1.6 rimbalzi, 2/12 complessivo da tre punti e 10/27 dal campo con una sola palla rubata in totale e neanche un tiro libero tentato. Un giocatore che faceva dell’ aggressività il suo punto forte sembra del tutto estraneo al gioco della sua squadra e, fossi un dirigente dei Celtics, inizierei seriamente a preoccuparmi.
TOP TEAM – Golden State Warriors
E’ vero, siamo ripetitivi, ma come si fa a non premiarli? Fino ad ora sono stati perfetti, 21 vittorie, 2 sole sconfitte contro i Suns in back-to-back e di tre punti contro i San Antonio Spurs che sono lontane più di un mese. L’attacco era scintillante già dallo scorso anno, ma Steve Kerr è riuscito a migliorarlo ulteriormente aumentando la velocità del gioco e riuscendo a raccogliere un numero di punti in contropiede stratosferico, il resto lo fanno Steph&Klay. La difesa è la migliore della NBA, la panchina è tra le più lunghe ed efficienti ( manca ancora David Lee), insomma, trovare un punto debole di questi Golden State Warriors è attualmente impossibile. Nella settimana appena conclusa sono arrivate tre grandi vittorie contro i Rockets, contro i Mavericks che sono stati letteralmente asfaltati (doppiati alla fine del primo quarto e tenuti sempre a distanza di super sicurezza) e all’overtime contro i New Orleans Pelicans, in back-to-back.
FLOP TEAM – Indiana Pacers
I tempi in cui duellavano contro i Miami Heat per il dominio della Eastern Conference sembrano lontanissimi. Dopo le vicende estive gli Indiana Pacers hanno dovuto ridimensionare notevolmente i loro obiettivi, ma pensare di vederli così in basso in una conference così scarsa non era facilmente pronosticabile. 7 vittorie e 17 sconfitte è il bilancio stagionale, un risultato ancor peggiore se consideriamo che da quando è tornato David West la squadra ha collezionato 8 sconfitte in fila. Il giocatore che avrebbe dovuto alzare il valore complessivo della squadra prendendone le redini sta decisamente deludendo, per lui solo 11 punti e 6 rimbalzi con il 43% dal campo. Solo una volta sopra quota 100 in queste striscia negativa (segnano 96 punti ogni 100 possessi, peggio di loro solo Pistons e Sixers, inoltre hanno la media assist più bassa dell’intera lega), solo due volte gli avversari sono stati tenuti sotto la tripla cifra dalla squadra che ha mostrato una delle migliori difese degli ultimi anni, o meglio, da ciò che resta di quella squadra. Ad oggi sono 11esimi ad Est e 24esimi nella lega, aspettarsi delle trade nelle prossime settimane è lecito.
* Eletti giocatori della settimana dalla NBA
Giocatore | Punti settimana | Punti totali | |
Stephen Curry | +7 | ||
James Harden* | +2;+1 | +7 | |
LeBron James | +4 | ||
DeMarcus Cousins | +3 | ||
Klay Thompson | +3 | ||
Anthony Davis | +2 | ||
Michael C.Williams | +2 | ||
Pau Gasol | +2 | ||
Deron Williams | +1 | ||
John Wall* | +1 | +1 | |
Kyle Lowry | +1 | ||
Blake Griffin | +1 | ||
Lamarcus Aldridge | +1 | +1 | |
Chris Bosh | +1 | ||
Damian Lillard | +1 | ||
Lou Williams | +1 | ||
Brandon Jennings | -2 | ||
Kelly Olynyk | -2 | ||
Avery Braldey | -2 | -2 | |
JR Smith | -2 | ||
Gerald Henderson | -2 | ||
Eric Gordon | -2 | ||
Lance Stephenson | -4 |
Squadra | Punti settimana | Punti totali |
Memphis Grizzlies | +6 | |
Golden State Warriors | +2 | +6 |
Toronto Raptors | +4 | |
Miami Heat | +2 | |
Atlanta Hawks | +2 | |
Houston Rockets | +2 | |
Los Angeles Lakers | -2 | |
Minnesota Timberwolves | -2 | |
Detroit Pistons | -2 | |
Philadelphia 76ers | -2 | |
Indiana Pacers | -4 | -4 |
Charlotte Hornets | -4 |