La Pallacanestro Trieste ha iniziato con il piede giusto la stagione, sconfiggendo l’Olimpia EA7 Milano all’Allianz Dome con una gara davvero importante, guidata dai suoi tre americani Colbey Ross, Markel Brown e Denzel Valentine.
Qui di seguito le pagelle della gara tra Trieste e l’EA7 Milano.
Pallacanestro Trieste
Colbey Ross: 8. L’ex MVP della Serie A 2022-2023 ha iniziato questa stagione alla grande con una gara da migliore in campo contro i campioni d’Italia in carica. Conosciamo tutto il talento dell’ex Tortona e Varese e quest’oggi ha deciso di mostrarlo al mondo intero. Anche 6 assist per lui.
Jarrod Uthoff: 5,5. Gioca davvero tanto (35 minuti) ma in attacco non è per niente incisivo (0/7 dal campo di cui 0/5 dalla lunga distanza). In difesa però è una presenza e piazza 3 stoppate mica da ridere.
Michele Ruzzier: 6,5. Continua sulla scia dei passati playoff. Mentalmente connesso e risponde sempre presente quando viene chiamato in campo.
Francesco Candussi: 6. Fa il suo, senza infamia e senza lode, dando una mano alla squadra ogni volta che viene impiegato.
Markel Brown: 7,5. Una vera forza della natura. L’americano è un leader di questa Trieste e soprattutto nel primo tempo tiene in piedi i suoi con diversi canestri dalla media distanza.
Jeff Brooks: 7. Partita in crescendo per lui. Non parte in quintetto ma è senza dubbio un fattore nella vittoria dei giuliani contro l’Olimpia, lui che ha giocato per i milanesi anche in EuroLega.
Jayce Johnson: 5,5. Anche lui come Uthoff non ha avuto un ottimo impatto con il nostro campionato ma siamo certi che avrà tempo e modo per migliorarsi.
Denzel Valentine: 8. Per lui era una partita diversa dalle altre perché è stato voluto e poi accantonato da Ettore Messina durante i playoff. Ne mette 19, secondo miglior marcatore del match, ed è anche una presenza sotto i tabelloni perché cattura 6 rimbalzi.
All. Jamion Christian: 7,5. La sua squadra gioca un basket davvero ottimo, condividendo tanto la palla e mettendo tantissima energia. Questa Trieste può senza dubbio essere la mina vagante di questo campionato, soprattutto davanti ai 6mila e oltre tifosi triestini che accorreranno a vedere le gesta dei propri beniamini.
Olimpia EA7 Milano
Nenad Dimitrijevic: 5,5. Se nella due giorni di Supercoppa era stato il migliore dell’Olimpia con tanto di premio di MVP, quest’oggi ha fatto molta fatica, nonostante i 7 assist smazzati. 1/7 al tiro è troppo poco per un ragazzo con il suo talento.
Stefano Tonut: 6. Non fa male, ma nemmeno bene o addirittura benissimo. Fa il suo, catturando 6 rimbalzi difensivi ma prendendo pochi tiri e comunque chiudendo solo con 4 punti segnati.
Leandro Bolmaro: 6,5. Fa meglio di alcuni ma peggio di altri. L’argentino sa di poter fare di più con questa maglia. In generale comunque è stata una prestazione più che sufficiente.
Zach LeDay: 7,5. Probabilmente se l’EA7 avesse vinto questo match, l’ex Partizan sarebbe stato incoronato MVP della gara. Purtroppo per lui e per l’Olimpia, in questo lunch match è arrivata una sconfitta.
Giampaolo Ricci: 5,5. Mette una tripla nel primo quarto e poi non ci si ricorda più di lui per praticamente nulla.
Diego Flaccadori: SV.
Ousmane Diop: SV.
Shavon Shields: 6,5. Performance abbastanza incostante. Fa un po’ fatica al tiro e di conseguenza soffre a trovare ritmo anche in difesa. Abbiamo visto Shields migliori rispetto a quello di oggi.
Josh Nebo: 5,5. Sta in campo 18 minuti ma non è dominante come ci si aspetta sotto i tabelloni: solo 2 rimbalzi e 6 punti. Può fare davvero molto molto di più con la sua fisicità.
Nikola Mirotic: 7,5. Doppia doppia per punti e rimbalzi (18+10) ed è stato il migliore in campo per i meneghini insieme a Zach LeDay. A volte sembra che predichi nel deserto e infatti è arrivato un KO per l’Olimpia perché non si può andare molto lontani senza un supporting cast adeguato.
All. Ettore Messina: 5. Ci è sembrata un copia-incolla dell’EA7 dell’anno scorso in regular season. Molto molle in difesa, poco concentrata e non pronta per giocare contro 10 giocatori vogliosi di dare tutto davanti a 6mila tifosi giuliani. Serve molto di più per vincere certe partite, altrimenti a Trapani, Venezia, Scafati e altre realtà di questo tipo sarà complesso tornare a casa con il successo.
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