Stefano Sardara, estroverso presidente della Dinamo Banco di Sardegna Sassari,ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato di tutto: dal palazzetto a Travis e Drake Diener. Vi riportiamo i punti salienti dell’intervista:
Il PalaSerradimigni ha subito qualche modifica nel corso dell’estate, di modo che fosse più accogliente per i tifosi anche in vista dell’importante impegno europeo; ecco cosa pensa Sardara dei cambiamenti apportati:
<< Sarà bellissimo: abbiamo installato luci migliori, cambiato i tabelloni laterali, il cubo laterale adesso è a led… La partita deve essere uno spettacolo, un evento di grande intrattenimento, deve andare oltre il basket. Questo è quello che ho imparato nella mia visita negli Stati Uniti – dove ho voluto studiare i professionisti; ci sono cose che è possibile fare anche in Italia! Dobbiamo essere umili e presentarci dai più bravi, guardare come fanno le cose e imparare da loro. Chi si presenta al palazzetto deve vivere una giornata piena. In questo senso abbiamo bisogno di idee di marketing, che facciano tornare gli sponsor per gli investitori. >>
Tutte le nuove innovazioni renderanno il PalaSerradimigni più accogliente, ma la ristrutturazione dello storico palazzetto è solo un momento di passaggio mentre si aspetta la costruzione di un nuovo stadio:
<< Per il nuovo palazzo della Dinamo abbiamo in ballo un paio di progetti da svariati milioni; i finanziamenti non mancano (ne abbiamo sia istituzionali che privati). Ora non ci resta che scegliere il più adatto alla mia idea: voglio un palazzetto accessibili sette giorni alla settimana, con spazi di ristorazione, un cinema multisala, almeno quattro campi da basket per i bambini, supermercato, parrucchiere, spa e chi più ne ha più ne metta. Voglio che anche le mamme possano passare il tempo mentre i bambini si divertono giocando al nostro sport preferito. Dobbiamo assolutamente migliorare gli impianti di tutta Italia, o non andremo da nessuna parte. >>
Dichiarazioni indubbiamente interessanti, vedremo se il progetto sarà portato a termine (a Cantù ne sanno qualcosa…). Parlando di basket giocato, invece, non sono proprio parole al miele quelle che il presidente riserva per l’idolo indiscusso della tifoseria, Drake Diener, mentre a Travis è riservato tutt’altro trattamento:
<< Avevamo creato un progetto a lungo termine basato su Travis Diener, che però si è ritirato per i suoi problemi fisici. La scelta del cugino di provare una nuova esperienza ci ah costretti ad abbandonare il progetto e ripartire da zero. A Travis restiamo grati e legati; tornerà indubbiamente a trovarci e finchè i rapporti saranno come sono ora lo considererò un uomo Dinamo Oltreoceano. Il nuovo team messo in piedi in estate mi lascia sereno, in questo mercato sono stato meno assorbito dalle trattative e di conseguenza meno stressato e preoccupato. La nuova squadra è molto più fisica e atletica di quella degli ultimi anni, c’è maggiore esperienza. Queste nuove caratteristiche sono state studiate apposta per fare bella figura in Eurolega. L’anno scorso, come abbiamo visto nella serie contro Milano, bastava piazzare un ottimo difensore come Moss su Drake Diener, e non riuscivamo più a giocare. Il senso di mercato è stato: “non è possibile rimpiazzare il talento dei due cugini diversi, studiamo un assetto diverso”. Sono arrivati Logan, giocatore più adatto al gioco europeo, e Dyson, che la schiaccia senza paura. Mi aspetto tantissimo anche da Sanders, che i nostri avevano sofferto molto quando lo abbiamo affrontato nella passata stagione. Poi, secondo me, Shane Lawal è ideale per il gioco di Sacchetti. >>
Partito Travis, partito Drake, si può dire che il volto della Dinamo sia proprio lui, l’allenatore, Meo Sacchetti:
<< Prima di essere il coach è un amico. Qui lui p la persona perfetta, perchè l’obiettivo della nostra società resta quello di far divertire, vincendo nel migliore dei casi. Però se capita di perdere 121-120, un padre porta a casa il figlio e nessuno dei due si è certo annoiato. La nostra filosofia combacia con quella di Sacchetti, che tra l’altro – non dimentichiamocelo – ha dimostrato che la sua “run&gun” può ancora vincere.
Le ultime parole riguardano – era impossibile evitare la domanda – il gioco delle iniziali su Facebook. L’inviato della Gazza fa notare l’ambiguità dell’A.F. (abbiamo finito) che aveva illuso i tifosi di un possibile arrivo di Antonis Fotsis. Sardara risponde così:
<< Ho notato che il gioco è stato apprezzato anche da molti altri colleghi. Qui a Sassari, alla Dinamo, siamo fatti così: ci piace divertirci, prenderci in giro, se uno viene a lavorare da noi per timbrare il cartellino si sbaglia di grosso. Io porto l’acqua per i miei dipendenti, ognuno fa tutto il possibile – sempre con il sorriso in faccia! >>
Fonte: La Gazzetta dello Sport
- Hollis-Jefferson ancora fantastico, ma non basta: la Nuova Zelanda vince e continua a sperare - 28 Agosto 2023
- Imbarazzo a Houston: John Wall torna ai Rockets dopo aver sparato a zero su coach, GM ed ex compagni - 11 Febbraio 2023
- Il miglior quintetto di sempre dei Dallas Mavericks - 10 Gennaio 2023