Bogdan Bogdanovic ha rotto il silenzio su quanto avvenuto tra Kings e Bucks nella offseason

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Bogdan Bogdanovic oggi è un giocatore degli Atlanta Hawks, con i quali ha firmato in free agency, ma per qualche giorno era considerato un nuovo membro dei Milwaukee Bucks, dopo esservi finito via sign-and-trade. Lo scambio, annunciato dai principali insider NBA, è poi saltato proprio per la mancanza di volontà di Bogdanovic di unirsi ai Bucks. Il serbo stava infatti per diventare restricted free agent e, perché un simile affare andasse in porto, avrebbe dovuto dare il proprio assenso a firmare un nuovo contratto, assenso che a quanto pare non c’è mai stato. Come sanzione, i Bucks hanno perso una scelta del secondo turno 2022.

A distanza di un paio di mesi, Bogdanovic ha rotto il silenzio sulla questione, intervistato da The Athletic, lanciando un paio di attacchi ai Sacramento Kings, che avrebbero fatto tutto a sua insaputa, accordandosi per uno scambio che non sarebbe mai stato possibile senza il suo ok.

Non potevo credere a tutto ciò che stava succedendo. Niente era in mio potere, davvero. Quando ho visto il tweet sullo scambio con Milwaukee, davvero l’ho scoperto su Twitter. Non è una str*****a. Per questo motivo sono rimasto molto sorpreso. Prima della free agency, ricordo che i Kings mi chiamarono dopo aver parlato con Vlade [Divac, appena licenziato, ndr]. Mi dissero: “Vogliamo essere ancora la stessa squadra, ti vogliamo con noi. Sei un pezzo importante”. Bla, bla, bla. “Vogliamo tenerti con noi”, tutte quelle storie. Per questo motivo sono rimasto scioccato.

Quando qualcuno spezza il rapporto di fiducia, da quel momento non puoi più credergli. Penso sia stato un po’ ingiusto perché i Kings non mi hanno nemmeno chiamato, erano le 2 di notte in Serbia quando è trapelata la notizia. Ero confuso. Ricordo di essermi svegliato la mattina seguente e di aver visto esplodere il mio telefono. “Cosa sta succedendo? Cos’è successo?”. Bla, bla, bla. Ah, sei stato scambiato a Milwaukee. Ma come posso essere stato scambiato se sono un restricted free agent? Per tutta l’estate il mio agente mi aveva spiegato che in restricted free agency avremmo aspettato delle offerte e non ci sarebbe stato altro da fare. Se i Kings non avessero voluto farci una buona offerta, o ci avessero fatto la stessa dell’ultima volta, oppure avessero voluto che sondassi il mercato, per me sarebbe andato bene. Hanno parlato col mio agente dicendo di valutare il mercato, e a me andava bene. E poi c’è stata la trade con i Bucks.

Ora, la gente si sta inventando storie su questa vicenda. Lo so, ma io pensavo: “Cosa sta succedendo?”. Non sapevo nulla. E due giorni dopo la NBA ha iniziato a indagare, e nessuno dei Kings mi ha ancora chiamato ad oggi. Ho solo ricevuto un messaggio del tipo: “Grazie per aver fatto parte della nostra squadra”, e basta.

Francesco Manzi

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