Brindisi-Virtus Bologna, le pagelle di Gara2: Gamble protagonista, Perkins e Willis non bastano

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La Virtus Bologna ha fatto sua anche gara-2, dopo aver espugnato il Pala Pentassuglia già domenica. Il secondo atto della serie finisce infatti 74-83. Ancora una volta le due squadra danno vita ad un match tiratissimo e bellissimo, con i bianconeri però sempre avanti. Nell’ultimo quarto poi i ragazzi di Djordjevic hanno firmato l’allungo decisivo, per tornare a Bologna la prossima settimana sul 2-0.
Andiamo a vedere ora le pagelle del match.

Happy Casa Brindisi

Perkins 7: fa a sportellate contro chiunque si trovi davanti, non tirandosi mai indietro. Il migliore dei suoi per continuità e affidabilità, perde alla distanza il duello con Gamble.

Harrison 6,5: deve tirare troppo la carretta e arriva nel finale con le energie finite, perdendo in lucidità in tutte le giocate decisive.

Willis 6,5: cede anche lui nel finale, ma nel primo tempo è il punto di riferimento dei suoi. Anche 4 stoppate per evidenziare il proprio ruolo di totem difensivo in grado di cambiare su tutti gli avversari.

Gaspardo 5,5: molto volenteroso, ma non sempre opta per la scelta giusta.

Thompson 6: secondo più utilizzato da Vitucci, è fondamentale per gli equilibri della squadra e per i recuperi difensivi. In attacco paga l’appannamento collettivo che si trasforma in un 3/9 dal campo.

Bell 5,5: rientra dopo il riposo di gara-1, prova a rendersi subito pericoloso con una tripla, ma poi esce velocemente dalla gara.

Bostic 5,5: sparacchia nei primi tre quarti (1/10 dal campo), ma non perde fiducia e nell’ultimo periodo si carica i suoi sulle spalle. Non abbastanza però per compensare gli errori precedenti.

Udom 5: non entra mai in partita e non replica quanto di buono fatto vedere in regular season contro lo stesso avversario,

Zanelli 6: gli viene richiesta aggressività difensiva, svolge il suo compito e trova anche due triple.

All. Vitucci 6: prova a fare il massimo con le energie residue dei suoi. Cambia assetti e modifica in base agli errori di domenica, ma dopo essere rimasto a lungo a contatto, nell’ultimo quarto non può più inventarsi nulla per reggere l’assalto della Segafredo.

Virtus Segafredo Bologna

Belinelli 7: parte a sorpresa in quintetto e mette due bombe immediate. Poi viene tenuto a riposo fino alla fine del terzo quarto, dove vive una nuova fiammata. Chirurgico.

Pajola 6,5: serata di apparente difficoltà offensiva, ma è sempre più fondamentale per la Segafredo. Jolly difensivo mostruoso e conduce la regia da playmaker navigato nell’ultimo periodo.

Ricci 7,5: solito contributo nel lavoro sporco, miglior rimbalzista di squadra in meno di 20′ in campo. Benissimo in difesa nel primo tempo, nel secondo trova anche il fondo della retina

Gamble 8: sprizza energia da tutti i pori nel primo tempo ed è prezioso in entrambi i pitturati, fungendo anche da regista aggiunto dal post.

Markovic 6,5: non ancora al meglio, con qualche errore di troppo a livello di palle perse. Ma quando è in campo fa la differenza, su entrambi i lati del campo.

Abass 7: subito incisivo, portando fisicità e subendo falli a ripetizione dalla difesa brindisina.

Teodosic 7,5: gioca per i compagni nel primo passaggio sul parquet, poi a cavallo dei primi due quarti si iscrive alla partita con due triple in rapida successione.

Alibegovic 5,5: spreca troppo vicino al ferro e subisce gli urli di Teodosic dopo l’ennesimo errore. I 5 rimbalzi non bastano per strappare la sufficienza.

Hunter 6: usato per dare il cambio tatticamente a Gamble, con Djordjevic che lo usa come pedina da contrapporre a Brindisi quando non c’è Perkins

Adams 5: brevissimo passaggio, non trova spazio nei giochi della squadra, soffre in difesa e spara da 3 prima di tornarsi a sedere.

Weems 6,5: anche per lui un breve passaggio, ma con una stoppata fondamentale in recupero sul contropiede avversario.

All. Djordjevic 7: nel momento più buio della stagione, in una settimana trova il bandolo della matassa e mostra la migliore versione della sua Virtus. Come domenica, partita in controllo e rotazioni coraggiose, tenendo in panchina Belinelli e Teodosic nei momenti in cui non c’era bisogno di forzare. Ottiene così le risposte cercate dal resto della truppa e centellina le sue stelle.

Luca Marchesini

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