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Com’è riuscita la Lituania a fermare Team USA in 3 punti

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Per la prima volta dal 2002, gli Stati Uniti hanno subito una sconfitta nella fase a gironi della FIBA World Cup. La Lituania ha fatto il suo dovere e si è goduta il tifo di tutto il mondo – probabilmente tranne di quello italiano – dopo aver sconfitto gli Stati Uniti per 110 a 104. Ma come ha fatto la Lituania a battere Team USA?

C’è qualcosa che possiamo trarre da questa partita? C’è qualcosa che Steve Kerr deve affrontare in vista delle partite di eliminazione diretta?

#1 Attaccare il miglior difensore

Jaren Jackson Jr è arrivato alla FIBA Basketball World Cup 2023 come miglior difensore dell’anno in NBA. Senza la regola dei tre secondi difensivi, ci si aspettava che proteggesse il cerchio degli USA con un’efficienza ancora maggiore rispetto a quella dei Memphis Grizzlies.

Coach Kazys Maksvytis ha trovato il modo di batterlo. Andando dritto verso il miglior giocatore difensivo dell’anno.

La Lituania ha cercato di alimentare Jonas Valanicunas in post basso, oppure di mettere Jackson in difesa su ball screen il più possibile. Dire che il piano ha funzionato alla perfezione sarebbe un eufemismo, perché 1) hanno realizzato i primi nove tiri da tre punti e 2) Jackson è stato costretto a giocare solo 15 minuti prima di uscire per falli.

Questo perché Walker Kessler, Bobby Portis Jr e Paolo Banchero erano tutti incontri più facili per Valanciunas e la sua torre Donatas Motiejunas intorno al cerchio, e i numeri lo dimostrano.

Team USA hanno registrato un +16 contro la Lituania con Jackson in campo. Kessler ha fatto -10 in sei minuti, Portis Jr ha fatto -1 in 11 minuti, Banchero ha fatto -14 in 16 minuti. Per pura logica, se il miglior difensore non è in campo, la difesa non sarà altrettanto buona.

#2 Fisicità

C’è una cosa che salta all’occhio guardando il Montenegro dalla seconda fila della Mall of Asia Arena di Manila: questi ragazzi sono grandi, sono forti come muri e ogni loro blocco può essere sentito dagli spalti. Tutte caratteristiche che purtroppo noi italiani non possiamo mettere in campo.

Applicate la stessa cosa al frontcourt della Lituania, e probabilmente usate anche un moltiplicatore perché la Lituania è un po’ più profonda del Montenegro in termini di fisicità. E la ricetta del Montenegro ha già messo in difficoltà gli Stati Uniti a Manila.

Entra in scena Tadas Sedekerskis, autore di 11 punti e 11 rimbalzi, di cui quattro offensivi. A lui si aggiunge Ignas Brazdeikis, altro attaccante con 11 punti, tra cui una gigantesca schiacciata da poster nel primo tempo.

Le due partite contro Montenegro e Lituania hanno dimostrato quanto questa squadra fatichi a gestire la fisicità, soprattutto quando opta per formazioni da small ball, mentre l’avversario ha ali più grandi come i due citati, oltre a Eimantas Bendzius e Mindaugas Kuzminskas.

Come hanno fatto a mantenerlo per 40 minuti contro una squadra carica come gli Stati Uniti?

È un capolavoro di Maksvytis, che ha parlato di “gioco del gatto e del topo” nel bilanciare i minuti dei suoi giocatori. Nessuno di loro ha giocato più di 18 minuti nei primi tre quarti, nessuno ha giocato più di 23 minuti nell’intera partita.

#3 Sfrontatezza

La quantità di talento è abnorme in Team USA e la Lituania lo sapeva, si potrebbe avere una difesa solida su Anthony Edwards e lui potrebbe comunque realizzare 35 punti, volando alto sui suoi tiri, penetrando verso il canestro, tirando da oltre l’arco.

Si sa che gli Stati Uniti avranno i loro momenti di gloria con grandi stoppate e grandi schiacciate, che fanno alzare in piedi gli 11.349 spettatori della Mall of Asia Arena. Ma l’importante per gli avversari è non farsi prendere dal panico e rimanere aggressivi.

La Lituania ci è riuscita perfettamente. Prendiamo ad esempio una stoppata improvvisa di Mikal Bridges sul tiro dalla media distanza di Rokas Jokubaitis nel primo quarto. La palla è uscita dal campo, Jokubaitis non si è tirato indietro, anzi, ha attaccato il pitturato e ha ottenuto un layup nell’azione immediatamente successiva.

Prendiamo ad esempio il momento meme della partita. Il 29enne playmaker di riserva Vaidas Kariniauskas che ottiene un and-one su Austin Reaves e poi lo guarda negli occhi con la lingua di fuori.

“Niente di personale, solo amore per il gioco. Ho giocato con suo fratello, mi ha detto di fare trash talking a Austin e l’ho fatto. Niente di speciale”, ha detto Kariniasukas.

Il fratello è Spencer Reaves, i due hanno giocato insieme in Germania all’inizio della stagione 2022-23, nel Brose Bamberg. Kariniauskas si è poi trasferito al Rapid Bucarest in Romania e ha firmato con l’M Basket Mazeikiai in Lituania per la stagione successiva.

Una carriera da giramondo, che dalla Lituania ha attraversato Grecia, Italia, Romania, Bosnia-Erzegovina e Germania per tornare in patria. Non c’è da stupirsi che non fosse spaventato, ha visto di tutto nel mondo della pallacanestro e questo era il suo momento per goderselo.

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Fona: FIBA

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