Derrick Rose sta impressionando tutti al camp della nazionale statunitense: corsa, agilità, punti, difesa, layup veloci e nel traffico… e anche quella fantastica schiacciata che ha fatto il giro del mondo sui social networks. Tutti vedono un Rose nuovo, rigenerato; ma lui cosa ne pensa?
The Return 2.0 è sicuramente stato meno mediatizzato di quello precedente, ma potrebbe rivelarsi molto più efficace – anche perchè fare peggio della scorsa stagione è difficile. Il numero uno dei Bulls, oppure, se vi siete già affezionati, il numero 41 del team USA sta mostrando al mondo che ha ritrovato la sua forma migliore. Entrato nel ritiro della nazionale in punta di piedi, con tutto il pubblico di Chicago intento negli scongiuri di rito, Rose ha stupito sia lo staff che i compagni di squadra, rimasti impressionati dalla condizione fisica e mentale di un giocatore reduce da infortuni del suo calibro.
Tutto il pubblico del grande basket sembra non avere dubbi: è tornato l’MVP di tre anni fa. L’opinione più importantetuttavia, non era stata registrata finora: come si sente il giocatore? Come sta Derrick Rose secondo Derrick Rose? Alla stella della franchigia dell’Illinois è stato chiesto quanto si sentisse in forma da uno a dieci; ecco la sua risposta.
<< Undici. Credo di essere tornato. Non mi preoccupo più del mio ginocchio. >>
In risposta alle domande quasi uguali – poste da giornalisti diversi – sulla sua forma fisica, Rose ha decretato:
<< Sto bene, ho ancora degli obiettivi da raggiungere nella mia carriera. Quando vedo degli scettici là fuori mi viene da ridere, sarà divertente vederli rimangiarsi le proprie parole. >>
Sta bene. Derrick Rose sta bene ed è molto self-confident, caratteristica molto importante nella riabilitazione dopo un grave (e doppio) infortunio. Prima di ritirarsi dalle telecamere, Rose ha speso anche due parole sul suo modo differente di affrontare il ritorno in campo nel 2013 e nel 2014.
<< L’anno scorso volevo provare a tutti che si sbagliavano [dicendo che ero finito, ndr.]. Mi interessava solo quello, ero troppo aggressivo. Questa volta, invece, ho capito che devo lasciare che il gioco venga a me, devo entrare in campo e pensare solo a giocare. >>
Si tratta dunque di un Derrick Rose diverso, più maturo, che non ha intenzione di forzare nulla. Nella Summer League del 2013 avevamo visto un leone pronto a sbranare qualsiasi preda con grande furia; si prendeva tanti tiri, affrontava nell’uno contro uno chiunque, correva verso il canestro senza religione… Nel camp della nazionale americana, per contro, Rose sta giocando con grande naturalezza e molta intelligenza cestistica. La testa è libera, non è appesantita da rancori o voglia di rivalsa; è una testa migliore. Il Rose del 2014 non è un leone inferocito, quanto un giaguaro più schivo, riservato e rilassato; non vuole strafare, ma sfinisce la sua preda con mosse calcolate e razionali.
Il leone del 2013 si era trasformato in gattino nei primi incontri di regular season, salvo poi fermarsi nuovamente; il giaguaro del 2014 durerà per tutta la stagione?
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