Dopo Treviso-Virtus Bologna: le parole di Menetti e Djordjevic

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La Virtus Bologna ha vinto gara-3 della serie di quarti di finale contro Treviso, al termine di una partita vissuta al cardiopalma e conclusasi solo dopo un supplementare. La Segafredo si è così guadagnata il passaggio del turno, mentre la De’ Longhi ha chiuso qui la sua stagione. Ecco le parole dei due coach al termine del match.

Massimiliano Menetti – head coach De’ Longhi Treviso

Oggi finisce il nostro campionato e c’è da parlare di una partita e di una serie prima di tutto, poi avrò il tempo pure per parlare di questi ragazzi.
Anche se avessimo vinto sarei stato arrabbiato perché sono convinto che, per come è andata gara 2, se fossimo stati in vantaggio 2-1 non avremmo rubato assolutamente niente a nessuno.
Bisogna fare i complimenti a chi ha vinto, soprattutto a Sasha Djordjevic, perché ci sono riusciti sì grazie ai loro campioni, ma anche per merito di un ragazzo come Pajola, stasera autore di una partita straordinaria. Questa squadra oggi ha dimostrato tutto sia dal punto di vista tecnico che della personalità, oltre che i grandi miglioramenti compiuti rispetto a gara 1. Fra qualche giorno a bocce ferme avrò l’occasione di parlare non tanto dell’andamento della stagione, che possono farlo tutti, ma di questa squadra veramente speciale. Credo che tutti dovrebbero sapere cosa è significato allenare questo gruppo.
Oggi lo spettacolo dei tifosi biancoblù sarebbe stato fantastico e – senza voler offendere nessuno – non credo ci sarebbe stata un’altra squadra né in Italia né in Eurolega che avrebbe potuto offrirne uno migliore. Con questo non voglio dire che con i tifosi avremmo vinto, ma soltanto che ci sarebbe stata un’atmosfera incredibile. Se ci fosse una cosa che potessi cambiare di questa stagione sarebbe proprio l’assenza del pubblico.
L’inchino dei giocatori a fine partita? Penso che i ragazzi si meritassero un tributo e un saluto da parte dei presenti, dopo una stagione in cui non si sono fermati mai e sono andati avanti sempre e comunque. Ad ogni modo, come ho già detto prima, nei prossimi giorni racconterò tutto. Dopodiché ci riposeremo per almeno quindici giorni, prima di iniziare a pensare al futuro.
Infine, come segno di rispetto mi piacerebbe ricordare Ercole Spallanzani, grande giornalista reggiano che oggi purtroppo è venuto a mancare. 

Aleksandar Djordjevic – head coach Virtus Segafredo Bologna

E’ stata una partita straordinaria. Due tempi completamente diversi, da parte nostra ma anche di Treviso, che è entrata in campo con orgoglio e ferocia. Noi l’abbiamo aiutata, abbiamo concesso tiri aperti senza neanche entrare in bonus nel secondo quarto. Io non percepisco la pallacanestro così, sono abbastanza arrabbiato e lo sarò perchè dall’inizio dell’anno dico che ci piacciamo troppo. L’ho detto dopo un mese di lavoro con questa squadra e lo ripeto adesso. Questo non mi piace, ma sono contentissimo e orgogliosissimo del secondo tempo, del coraggio e della voglia difensiva che abbiamo messo in campo.
Sono orgogliosissimo di Pajola, che ha fatto una partita straordinari, degna dei playmaker di altissimo livello, e adesso avete il mio permesso ufficiale di scrivere parole belle su di lui, nonostante il tiro libero sbagliato che sicuramente si sarà rimproverato fino alla fine. Comunque una aggressività bella, una pallacanestro bella, Treviso ha avuto aggressività da playoff e ci ha messo in difficoltà anche vincendo a rimbalzo, e da lì sono usciti contropiede e azioni in velocità. Partita vinta comunque con orgoglio e di gruppo, ci voleva il tiro da tre di Belinelli dall’angolo e una giocata difensiva dei nostri lunghi. Una bella cosa per la Virtus Segafredo, andiamo avanti. Ci aspetta una semifinale aperta contro Brindisi, una delle favorite di questo campionato.
Il playoff è bello perchè ti devi adattare velocemente. Oggi nel primo tempo abbiamo permesso che Treviso si adattasse a noi meglio che noi a loro. Avremmo dovuto lavorare di più, sporcarci le ginocchia e sputare sangue. La palla l’avevamo mossa bene, e abbiamo sbagliato tiri aperti. Ma abbiamo mollato in difesa, quello non era da fare. C’è stato un bell’ambiente, c’era la tifoseria trevigiana, si è sentita sugli spalti.
Come esce la Virtus? Due partite molto toste, la prima l’abbiamo giocata con una sicurezza diversa. Sapevamo che qua sarebbe stata una partita diversa, e voglio complimentarmi con coach Menetti per la stagione straordinaria che hanno fatto.
La Virtus torna in semifinale dopo 14 anni? E’ un dato di fatto. A me non basta, mi conoscete. Non sono mai contento, ci tocca rispondere ancora un’altra volta con voglia, orgoglio e coraggio.

Si ringrazia BolognaBasket per le parole raccolte.

Luca Marchesini

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