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Eurotalents: Tristan Vukcevic, il nuovo stretch big madrileno dal futuro intrigante

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Che il Real Madrid sia una fiocina di talenti a livello europeo, è ormai cosa nota: negli ultimi anni, reclutamento e sviluppo dei giocatori hanno raggiunto altissimi livelli nella cantera blanca, confermando la tradizione vincente e di eccellenza del club su tutti i fronti. Con Usman Garuba ormai proiettato verso la NBA, il futuro della prima squadra passerà dalle mani degli esterni, con il nostro Matteo Spagnolo della classe 2003 più il creativo Juan Nunez e l’ala produttiva Eli Ndiaye tra i 2004. Nell’attesa dei prossimi talenti, per la prima squadra è Tristan Vukcevic l’arma in più in chiave futura.

Già dal cognome, è facile indovinare che il ragazzo sia figlio d’arte di quel Dusan Vukcevic che ha inciso il suo nome nella pallacanestro italiana per aver fatto parte della Siena campione d’Italia nel 2004 e aver vestito le maglie di Milano, Virtus Bologna, Rimini e Verona. Infatti, proprio nel periodo in cui papà Dusan sta vestendo la casacca biancoverde, nasce Tristan , nel 2003; proprio nella nostra pallacanestro, il giovane ragazzo muove i primi passi di formazione, per poi seguire il padre ad Atene dopo il ritiro.

Entra nel vivaio dell’Olympiacos, prima di passare definitivamente al Real Madrid nel 2018 (poteva già farlo a 13 anni, ma secondo il padre non era il momento per lui di lasciare Atene). Da qui è un percorso in rapida ascesa che lo porta dal campionato U16, passando per lo stage di Monaco dell’ANGT fino alla stagione corrente in cui ha incominciato a collezionare le prime presenze con la prima squadra sin dal pre-stagione. Fin dove può spingersi il talento di questo ragazzo che ha attirato anche l’attenzione dei più grandi?

La scorsa estate si è allenato con nientemeno che la leggenda ellenica Vassilis Spanoulis, amico di famiglia, e da quest’anno si è trovato sotto l’ala di Felipe Reyes, il quale, dopo ogni allenamento, lo trattiene per altri 30-45 minuti di lavoro individuale. Per chiudere il cerchio, proprio ieri ha infilato la miglior prova stagionale in una partita dall’alto livello di pressione come il Clasico contro il Barcelona: vittoria 85-87 con 11 punti (3/5 dall’arco), 4 rimbalzi e una stoppata in 21′ per il classe 2003.

 

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TRISTAN VUKCEVIC

NATO: 11/3/2003

A: Siena (Italia)

RUOLO: PF/C

SQUADRA: Real Madrid

realgm.com
acb.com

FISICO – Vukcevic Junior presenta un fisico di 208 centimetri, snello, con una impressionante apertura alare e una progressiva crescita in termini di muscolatura e fluidità dei movimenti. Nel corso degli anni, ha migliorato il controllo del corpo, la coordinazione e la mobilità. Non abbiamo di fronte un super atleta, ma un giocatore solido, che sa muoversi con i tempi giusti. La lateralità e il lavoro di piedi restano ancora un punto da risolvere in termini di rapidità e capacità di contenimento. 

TECNICA – I margini di miglioramento si denotano anche nel set tecnico. Sebbene sia un giocatore che fa vedere molto di più lontano dalla palla, dimostra anche una discreta padronanza del palleggio per attaccare in isolamento dal perimetro o in transizione, seppure il controllo e la fluidità del fondamentale si possano ancora lavorare. Inoltre è raro che condivida la palla. È più un finisher che un creator, ma può riaprire le spaziature con passaggi da dentro l’area sul perimetro. Il tiro è l’arma che più mette in difficoltà gli avversari: sta lavorando per perfezionare la forma e unirla già ad un rilascio morbido, che trova le migliori applicazioni da spot-up dietro l’arco. Tuttavia deve dimostrare ancora efficienza e concretezza nel creare la propria conclusione nei pressi del ferro, oltre a una costruzione nel tiro dal palleggio che darebbe più opzioni al suo arsenale.

ATTACCO – Nella metà campo offensiva, è prevalentemente un realizzatore off-ball in diversi tipi di situazione. È un giocatore che ha bisogno di spazio per poter mettere in mostra il proprio set di soluzioni dentro, ma dimostra una grande facilità nel chiudere al ferro facendosi trovare in posizione profonda per appoggiare o schiacciare. Raramente crea il proprio gioco o sfrutta i mismatch spalle a canestro, cercando più di tirare sopra la testa del proprio avversario che dominarlo vicino al ferro. Si apre di più per il pick-n-pop per ricevere e sparare, piuttosto che rollare forte a canestro. Da migliorare la solidità dei blocchi che porta ai compagni. 

DIFESA – La sua taglia e il suo telaio lo rendono una presenza importante sotto le plance. Non è ancora un rimbalzista d’élite (mancano timing e reattività nel prendere la palla), ma è bravo a posizionarsi dentro l’area per negare facili penetrazioni agli avversari. Può mettere più attenzione nella difesa lontano dalla palla, buttando l’occhio sui tagli dal perimetro e sul taglia-fuori. 

 

Insomma, abbiamo di fronte un potenziale stretch big in grado di spaziare il campo con il suo tiro e la sua mobilità e di far valere centimetri e leve sotto le plance. C’è tanto materiale NBA in quest’ala che sta cominciando ad affacciarsi sulla scena europea, ma saranno più chiare le carte in tavola solo dall’anno prossimo.

Piccola nota di curiosità. Prima di scegliere definitivamente la nazionale serba, il ragazzo ha avuto nel corso della sua carriera diversi passaporti: serbo e greco (dal padre), svedese (dalla madre), italiano (per nascita) e potrebbe arrivare quello spagnolo (per formazione). Un profilo internazionale che a breve si potrebbe aggiungere al gruppo europeo in NBA. Il futuro è intrigante, ma è ancora da perfezionare.

Federico Gaibotti

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