Eurotalents: Victor Wembanyama, il nuovo “Wonder Boy” francese

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Torna un nuovo appuntamento con la nostra rubrica che mette l’occhio sui prospetti del panorama europeo. Ancora una volta ripeschiamo in Francia: la tradizione transalpina nella produzione e nella crescita di giocatori fa davvero paura, considerando che per ogni anno spunta un nuovo giocatore di prospettiva con proiezioni già oltre l’Atlantico; proiezioni che puntualmente prendono forma nei percorsi cestistici, nelle valutazioni degli addetti ai lavori e nelle chiamate per il mondo della NBA. Frank Ntikilina, Sekou Doumbouya, i prossimi Killian Hayes e Theo Maledon sono solo la punta dell’iceberg di un progetto giovanile che punta sempre in alto per ogni classe d’età: la classe 2002 presenta prospettive intriganti come l’atletica guardia Juhann Begarin, il nuovo arrivo sotto le plance di Arizona Daniel Batcho e l’erede di Maledon in cabina di regia all’ASVEL Matthew Strazel; per i 2003 troviamo lo sniper Ousmane Dieng, seguito da high-major college prestigiosi (Duke, Gonzaga, Arizona, Cincinnati e Memphis, che si è già portata avanti presentando un’offerta ufficiale), l’ala con buone proiezioni in NCAA Yohann Traore e l’atletico slasher Armel Traore (anch’egli seguito con grande interesse da major college). Stavolta scendiamo ancora più in basso alla classe 2004, dove troviamo un prospetto ineguagliabile tra i tanti visti finora: Victor Wembanyama ha già attirato grande attenzione nel mondo della pallacanestro come un giocatore unico per taglia, set tecnico e futuribilità e alcuni addetti ai lavori parlano di un destino già praticamente scritto. Ma andiamo con ordine: il giocatore di Nanterre è cresciuta in una famiglia con una buona tradizione sportiva, con il padre che era un saltatore di lungo e la sorella Eva è cestista (campionessa europea U16), ma la figura di maggior riferimento è la madre: ex-cestista, la madre di Victor gli è sempre stata accanto sin da piccolo quando praticava calcio e judo (sport che lo hanno aiutato a sviluppare le capacità coordinative) e la stessa che, trasmettendogli la passione per la palla a spicchi, lo ha visto crescere nel Entente Le Chesnay-Versailles prima e trasferirsi al Nanterre all’età di 10 anni.

Non è difficile riconoscere Victor Wembanyama in questa foto (Nanterre92.com)

La sua stazza e le sue potenzialità erano già oltre la media sin dalla tenera età: la famiglia e la società hanno fatto di tutto per evitare le attenzioni dei grandi club (rifiutando le offerte di ASVEL e Barcelona) puntando forte sul programma locale per evitare colpi di testa e proseguire cauti sul percorso del giocatore. Ma quando hai 14 anni e sei già alto 2.10m, difficilmente ti puoi nascondere: il coach dell’U13, Karim Boubekri, decide così di concentrarlo su allenamenti per lo sviluppo individuale, dandogli un’assaggio della preparazione verso il mondo dei grandi per trasformare la pallacanestro in ben più di una passione. Il processo di crescita, non solo fisico (dieta ferrea con 5 pasti al giorno), prosegue giorno dopo giorno e il suo nome cresce: nelle competizioni ufficiali FIBA esordisce con la Nazionale U-16 che conquista l’argento europeo a Udine (sconfitta in finale dalla Spagna) e il 29 Ottobre dello stesso anno, a 15 anni e 9 mesi, diventa il secondo più giovane di sempre ad esordire in Eurocup con la squadra senior nella sfida contro Brescia. Nonostante lo stop del COVID-19 gli abbia impedito di partecipare alla FIBA WC U17, il suo sviluppo come giocatore lo ha già portato ad essere nelle proiezioni della prima squadra, che lo ha ufficialmente firmato con la doppia AS License per poter giocare sia in prima squadra che nel campionato Espoirs. Il tutto nell’anno della maturità.

E Victor Wembanyama è già maturo: gli sguardi e le attenzioni sul suo fisico con il tempo lo hanno scalfito sempre di meno, spingendolo a sdrammatizzare tutto, a divertirsi e a concentrarsi sul suo gioco. In un’intervista ufficiale alla FIBA, il francese è stato piuttosto chiaro:

I think that people, who have never even seen me play, focus on me and write things about me. I’m very tall, that’s enough for them to say I’m a prospect.
(Penso che le persone, che non mi hanno mai visto giocare, si focalizzino su di me e scrivano cose su di me. Sono molto alto, è abbastanza per lo per dire che sono un prospetto).

Non ti preoccupare Victor, adesso ti presentiamo nella tua interezza.

fiba.basketball

 

VICTOR WEMBANYAMA

NATO: 4-1-2004
A: Nanterre
SQUADRA: JSF Nanterre
RUOLO: C

realgm.com

FISICO: 218 cm per 95kg, possiede un telaio impressionante al di fuori degli standard per lunghezza dei distretti corporei, agilità e coordinazione, il tutto combinato in un un unico fisico; ha un completo controllo dei suoi movimenti e una mobilità sul campo che lo rendono un facile appoggio in attacco e una presenza spaventosa sotto i propri tabelloni. La sua massa muscolare e il cambiamento corporeo sono il punto interrogativo sul suo sviluppo e contemporaneamente sono il punto cruciale per poter definire il futuro del giocatore. Può migliorare la rapidità nel lavoro di piedi, inoltre non ha una lateralità tanto veloce (basata per lo più su ampi movimenti).

TECNICA: In miglioramento sul piano del ball-handling, sta acquisendo maggiore consapevolezza del fondamentale del palleggio per creare le sue giocate e i tiri; possiede già una più che discreta meccanica di tiro con un rilascio fluido, abbastanza fiducioso soprattutto dalla media con jumper e spot-up shots, ma sta lavorando per essere un’arma anche perimetrale. Ha una visione onesta di gioco che attiva i suoi compagni di squadra sui tagli backdoor o sul perimetro quando non sono marcati; può giocare come boa centrale per battere la difesa a zona. I suoi strumenti fisici lo rendono un grande rimbalzista e un super stoppatore: la sua presenza può intimidire i giocatori che cercano di attaccare la sua zona nel pitturato e ha un tempismo reattivo per spazzare via i colpi degli avversari.

ATTACCO: Può adattarsi bene a diversi sistemi che sia come primary weapon o role player: il suo fisico e le mani sicure lo rendono un bersaglio difficilmente contestabile all’interno dell’area che sia per completareil PnR o lasciarlo giocare in isolamento spalle a canestro; i miglioramenti tecnici stanno ampliando il suo bagaglio portandolo a tentare anche l’attacco fronte a canestro. Dimostra un grande QI, essendo altamente produttivo nel creare per sè stesso e gli altri attraverso giocate coscienziose ben selezionate; inoltre, la sua presenza può spingere gli avversari a raddoppiarlo, ma può sfuggire creando situazioni favorevoli per i compagni. Ha mani reattive come 2nd chance scorer con il tap-in in schiacciata.

DIFESA: E’ senz’altro uno dei punti più forti del suo gioco: è davvero un’impresa per gli avversari superarlo, non solo sul piano fisico, ma anche su quello dell’astuzia. Ha un ottima concentrazione sul gioco nella sua area di competenza, che è principalmente nei pressi del ferro, ma può arrischiarsi a uscire sul perimetro nella difesa sul PnR (dovrebbe svilupparsi lateralmente per essere più veloce nei recuperi). Il mostruoso shot blocking è dovuto per lo più al suo istinto e tempismo e può produrre numeri eccezionali.

 

 

In sostanza ci troviamo di fronte a un prospetto mai analizzato prima per presente e intrigo sul suo futuro come giocatore: infatti, non si tratta solo di un giocatore con un fisico impressionante, ma che possiede margini di miglioramento sul bagaglio tecnico e la conoscenza del gioco ancora inesplorati. Non è facile non pensare che questo ragazzo potrebbe essere chiaramente una prima scelta al Draft 2023, ma il presente è ancora tutto da scrivere e i passi, anche per un gigante, si appoggiano uno alla volta. Senza fretta. Senza pretese. Focalizzandosi il presente. Buona fortuna Victor!

Federico Gaibotti

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