Qualche mese fa Gianni Petrucci aveva annunciato che, dopo la scadenza del suo quarto mandato nel 2024, non si sarebbe ricandidato a presidente della FIP. Petrucci è in carica ininterrottamente nel 2013 e nel 2020, alle ultime elezioni, era stato rieletto anche perché non aveva alcun avversario. Nell’intervista a La Stampa, in cui tra le altre cose Petrucci ha parlato non senza polemica del confronto tra basket e volley, il presidente FIP ha però lasciato uno spiraglio aperto per il futuro. Spiraglio che, parola dopo parola, è sembrato allargarsi sempre di più fino a diventare una voragine quando si è paragonato a Sergio Mattarella.
Sapete già che non mi ricandido.
Giornalista: Le dobbiamo credere?
Io non mi ricandido, ma l’aveva detto anche il presidente Mattarella. Poi però nessuno lo ha criticato.
Giornalista: Capito, ci riproverà. L’accusa è il poltronismo, lo sa vero?
Se ho fatto questa carriera, proprio fesso non sono.
Nella risposta successiva poi Petrucci ha di nuovo tessuto le lodi di Luigi Datome come possibile suo successore, dicendo che “è politico ma non partitico”. E chissà che da successore designato a questo punto non possa diventare avversario alle elezioni del 2024.
Rimane comunque un dubbio: dal 2018, il CONI ha deciso di limitare a tre mandati i presidenti delle Federazioni: questo impedirebbe a Gianni Petrucci di candidarsi nuovamente. Ma si sa, quando si parla di Petrucci le sorprese non mancano…
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