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I Clippers e il taglio di Chris Paul: motivazioni e retroscena

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Nella mattinata di ieri il mondo NBA è stato scosso dalla notizia del taglio di Chris Paul da parte dei Los Angeles Clippers. La point guard, futuro Hall of Famer, stava disputando a 40 anni l’ultima stagione della sua carriera, al termine della quale aveva già annunciato che si sarebbe ritirato. La mossa dei Clippers è quindi stata sia improvvisa che crudele, nel privare un giocatore leggendario del suo Farewell Tour.

Poco dopo che la notizia si era diffusa, i Clippers hanno pubblicato un comunicato del presidente Frank Lawrence, il quale ci ha tenuto a precisare che non si sia trattato di un taglio per qualcosa che Paul ha fatto. Nelle ore successive però sono iniziati ad emergere dettagli ambigui nel rapporto tra CP3 e l’attuale coach della franchigia, Tyronn Lue. Secondo quanto scritto da Chris Haynes, qualche settimana fa Paul avrebbe richiesto un meeting proprio con l’allenatore, che avrebbe però declinato la proposta. Non solo: Lue si sarebbe rifiutato più volte di parlare col giocatore. In conferenza stampa, nelle scorse ore, il coach dei Clippers ha comunque fatto buon viso a cattivo gioco: “Mi dispiace, non è andata come ci aspettavamo. Mi dispiace per CP3”.

Paul, un leader esperto, avrebbe più volte sottolineato le responsabilità di tutti, management, staff e giocatori, nel pessimo avvio dei Clippers, 5-16 dopo la sconfitta contro Atlanta. Un atteggiamento poco gradito alla squadra e a Lue in particolare.

Francesco Manzi

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