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Il basket italiano ai tempi del Coronavirus: le squadre si allenano?

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Visto lo stop di tutti i campionati almeno fino al 3 Aprile nel tentativo di contenere la diffusione del Coronavirus, tante squadre di Serie A hanno sospeso i loro allenamenti.

La Vuelle Pesaro, che ha avuto due casi di contagio fra i propri tesserati e che ha dovuto registrare gli addii di Williams e Thomas, ha sospeso ogni attività della prima squadra a tempo indeterminato, consentendo a tutti i giocatori di tornare a casa.

Lungo stop anche per Trento che ha già fermato gli allenamenti fino al 26 Marzo mentre a Cremona, dove è in corso la sanificazione del Pala Radi, la Vanoli ha concesso a Diener, Happ e Matthwes un permesso per tornare in patria e dovrebbe tenere tutti a casa almeno fino al 23, così come la Fortitudo. Treviso, dopo la partenza di Logan e Parks sarà in pausa fino al 20 e Brindisi ha recentemente interrotto anche le sedute facoltative fino alla stessa data. Varese, invece, dovrebbe riprendere il 19, Cantù, Brescia e Reggio Emilia resteranno ferme fino al 17, giorno in cui dovrebbero riprendere Pistoia; Trieste invece tornerà a lavoro il 16. In casa giuliana però è scoppiato un piccolo caso: la società scrive che “Akil Mitchell, Dequan Jones e Ricky Hickman sono rientrati oggi negli Stati Uniti” senza specificare se abbiano ottenuto il permesso del club e se ci sia un accordo per il loro ritorno. Da tenere presente, però, che se la situazione non dovesse migliorare, le varie società potrebbero prendere in considerazione di prolungare lo stop.

La Dinamo Sassari, dopo la controversa trasferta di Burgos, è stata posta in quarantena per quattordici giorni e non potrà perciò svolgere attività. Discorso analogo, a rigor di logica, anche per l’Olimpia Milano dopo la notizia di un caso di positività nel Real Madrid: giocatori e staff biancorossi dovrebbero mettersi in quarantena per cinque giorni, avendo giocato contro i blancos nove giorni fa, anche se il club non ha ancora emesso comunicazioni ufficiali in merito. I programmi dei lombardi potrebbero comunque cambiare dopo lo stop imposto alle coppe europee, così come quelli di Virtus Bologna e Reyer Venezia che fino a ieri si sono allenate regolarmente ma ora potrebbero fermarsi per qualche giorno.

Caso particolare per la Virtus Roma: la Regione Lazio ha chiuso tutti gli impianti sportivi e la società che gestisce il campo di allenamento dei capitolini, il Tellene, si è adeguata e ha sbarrato le porte. Il club è in attesa che gli organi regionali autorizzino la riapertura, dato che i decreti ministeriali consentono ai professionisti di allenarsi. A scanso di equivoci, però, la squadra rimarrà ferma fino all’arrivo della comunicazione scritta, come ha precisato personalmente il presidente Toti.

 

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