Episodio increscioso in una scuola media abruzzese, per l’esattezza a Giulianova. Una bambina di 11 anni ha subito atti di bullismo e ha dovuto cambiare scuola, la sua unica colpa era di avere un idolo sportivo con la pelle scura, in particolar modo LeBron James.
Una storia che fa rabbrividire. Inizia tutto per un compito assegnato dalla professoressa di educazione fisica: realizzare un componimento scritto riguardo il proprio idolo sportivo. La bambina in questione sceglie di produrre un elaborato su LeBron James. Scrive il tema a casa, lo trasferisce sul tablet per portarlo a scuola. Prima delle lezione, però, lo fa leggere a due compagne che iniziano a strattonarla e le scarabocchiano il testo. “Ma come si fa ad avere un idolo nero!?!”, affermano.
Chiaramente bisogna tener conto del fatto che si tratta di bambine però la cosa è indicativa di quanto l’educazione all’integrazione sia ancora una chimera in Italia. Nei giorni successivi la bimba mangiava pochissimo e si rinchiudeva spesso nella sua stanza. La mamma allora ha voluto andare a fondo alla vicenda. Prima ha contattato i genitori delle due compagne di classe, ricevendo le scuse da quelli di una e dei tentativi di difesa dal padre di un’altra. Allora la signora ha chiesto di essere ricevuta dalla preside, ricevendo un incontro con la dirigente e la docente in questione dopo più di una settimana. Nel corso del colloquio ha capito che non sarebbe stato preso alcun provvedimento e nei giorni successivi la figlia è stata ulteriormente emarginata in classe, ricevendo anche lanci di oggetti da parte degli altri. Alla fine la sofferta decisione di cambiare scuola e di sporgere denuncia.
La speranza è che la bambina in questione superi presto questo trauma ma anche che la scuola e le famiglie facciano capire l’errore alle altre due (ormai ex) compagne.