Dopo la vittoria con le Filippine, Gianmarco Pozzecco ha parlato ai microfoni della Rai.
Un Poz visibilmente emozionato e con la voce rotta dal nervosismo. Le critiche ricevute dopo la sconfitta e l’espulsione con la Repubblica Dominicana fanno ancora male. Il ct della Nazionale protegge i suoi giocatori, il presidente Petrucci e Sandro De Pol, anche lui criticato per l’uscita contro gli arbitri di domenica scorsa.
Non vi fate problemi a darmi addosso ma lasciate stare i miei giocatori. Vi ricordo che hanno vinto 11 delle ultime 12 partite, 15 delle 18 gare con me in panchina. Il presidente federale mi vuole bene come un figlio, io gliene voglio come a un padre e gli dedico questa vittoria che vale il Preolimpico. Non so se sono arrivato alla terza o quarta cosa che volevo dire perché non sono molto intelligente, ho qualche problema di memoria e sono più vicino a essere rincoglionito che sano di mente. Ho uno staff clamoroso, senza di loro mi sarei buttato dalla finestra. Sandro De Pol ha dato un grande insegnamento a tutti: quando si è amici, si è amici per la vita.
Pozzecco poi voleva andare via ma il giornalista Rai, Maurizio Fanelli, lo ha trattenuto per un ulteriore commento.
Era una partita difficilissima, Clarkson si può marcare solo così. Poi bisognerebbe aggiustare qualche regola ma non voglio parlarne. Oggi le Filippine hanno tirato 6/7 da tre nel primo quarto, con queste percentuali è impossibile giocare contro chiunque. Infine chiedo scusa a Tonut, ha fatto una partita clamorosa e a un certo punto mi sono incazzato con lui, sbaglio anche io. Questi sono errori veri…