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Kyrie Irving torna alla carica: “Obbligare al vaccino è violazione dei diritti umani”

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Kyrie Irving è stato silente per qualche mese, non lo abbiamo più sentito dopo che i Nets sono stati eliminati per 4-0 al primo turno dei Playoff dai Celtics. Una sconfitta “che ha reso più umile” Brooklyn, ha detto ieri la point guard bianconera, in estate protagonista di tanti rumors di mercato. Entro pochi giorni ricomincerà la stagione dei Nets, che si aprirà col Media Day per poi proseguire con il training camp. Quest’anno, a differenza dello scorso, Irving potrà giocare tutte le partite, anche quelle in casa, nonostante ovviamente non si sia ancora vaccinato contro il Covid-19.

E proprio sul vaccino è l’ultima dichiarazione di Kyrie Irving, arrivata sottoforma di tweet. Secondo la stella dei Nets, obbligare o comunque forzare una persona in direzione del vaccino e addirittura la pandemia sarebbero una “violazione dei diritti umani”. Irving fa riferimento in particolare all’obbligo di vaccinarsi ancora presente a New York per i lavoratori pubblici, come annunciato dal sindaco Eric Adams.

Se io posso lavorare senza il vaccino, allora anche tutti i miei fratelli e sorelli, anche loro non vaccinati, dovrebbero poterlo fare, senza venire discriminati, umiliati o licenziati. Questo vaccino forzato e questa pandemia sono una delle più grande violazioni dei diritti umani nella storia.

Ormai siamo abituati alle stravaganti e spesso eccessive prese di posizione di Irving, che nei mesi si è fatto un paladino della battaglia contro il vaccino contro il Covid. Dopo quasi due anni, forse stiamo vedendo la luce in fondo a questa pandemia anche se solo ieri, il 19 settembre, negli Stati Uniti sono morte 507 persone.

Francesco Manzi

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