La NBA valuta la possibilità di riprendere a Giugno

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L’emergenza Coronavirus stravolge i piani di tutto il mondo, compresi quelli della NBA che ha deciso di fermarsi dopo la positività di Rudy Gobert al Covid-19.

La lega americana però sta già cercando di riorganizzarsi, anche se le blande misure prese finora dal governo americano non fanno sperare in un rapido calo della curva dei contagi e non consentono perciò neanche di ipotizzare una data per la ripresa dell’attività. Per questo motivo il commissioner Adam Silver sarebbe ancora nella fase delle consultazioni, avendo chiesto ai vari proprietari di formulare ipotesi sulle modalità con cui riprendere l’attività, anche dal punto di vista degli accordi televisivi che assumerebbero un ruolo ancor più rilevante se si decidesse di riprendere a porte chiuse. Le tv perciò sono una parte fondamentale del dibattito che la NBA sostiene dietro le quinte in questi giorni, sia per una questione di introiti sia per capire come rendere appetibile televisivamente un prodotto che rischia di svalutarsi qualora si riprendesse con gli spalti vuoti.

In ogni caso una delle idee al vaglio sarebbe quella di riprendere alla metà di Giugno e continuare a giocare per tutta l’estate, facendo slittare in avanti il draft, il training camp e tutta la prossima stagione che potrebbe prendere il via a Natale ed essere sia più concentrata sia più corta (argomento sempre caldo negli ultimi anni), con un calendario simile a quello stilato dopo la fine del lockout nel 2011. Silver sta mettendo in atto tutte le condizioni necessarie per una prosecuzione estiva, a partire dai sondaggi con i vari proprietari riguardo la disponibilità delle arene. Dal punto di vista commerciale la possibilità di occupare mesi tradizionalmente privi di altri impegni sportivi di rilievo sembra molto appetibile, anche se porta con sé l’incognita sottesa a tutte le novità: la NBA, però, è sempre stata in prima linea nella sperimentazione e potrebbe anche stavolta aprire la strada a tutto il resto del mondo dello sport business.

In ogni caso gli esperti della lega americana sono già a lavoro per valutare l’impatto economico di ogni ipotesi, compresa quella più fosca, vale a dire l’azzeramento della stagione. In ogni caso, nonostante i vari tentativi, sembra ormai assodato che il salary cap e i dividendi per ogni franchigia verranno ritoccati al ribasso nella prossima stagione, anche a causa della “guerra commerciale” con la Cina di qualche mese fa.

 

Fonte: ESPN.com

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