L’altra Italbasket: la Nazionale composta dagli esclusi del Poz

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Le scelte di Gianmarco Pozzecco in vista dei Mondiali di basket 2023 hanno fatto discutere.

Ci sono diverse esclusioni eccellenti, fra tutte quella di Amedeo Della Valle, ma anche molti cambiamenti nel reparto lunghi, come Biligha e Tessitori rimasti fuori rispetto agli scorsi Europei. A differenza dell’anno scorso, a casa anche Baldasso, così come mancheranno i veterani Gallinari (ancora in ripresa), Belinelli e Hackett.

Ecco i “nostri” 12 per una Nazionale alternativa, quella formata dai giocatori che per un motivo o per un altro i Mondiali li guarderanno dalla tv. Un roster esperto e a nostro avviso competitivo, che se la potrebbe giocare con le migliori, nonostante qualche problema nel settore ali, a patto che tutti (Gallo in testa) siano integri fisicamente.

PLAYMAKER

Daniel Hackett
A 36 anni continua a fare la differenza ai massimi livelli europei: playmaking, fisicità e capacità di fornire soluzioni tattiche diverse sui due lati del campo lo rendono una pedina preziosissima. Con impegni così ravvicinati avere uno specialista difensivo del suo calibro oppure un play in grado di giocare post basso sarebbero opzioni d’oro. Certo, non ha mai avuto un rapporto facile con la maglia azzurra…

Tommaso Baldasso
Messo in ombra dalla tanta panchina (e tribuna) fatta quest’anno a Milano, resta comunque un play dal tiro affidabile e soprattutto ha la capacità di produrre tanto a livello offensivo anche con pochi minuti a disposizione. Una piccola incognita la poca esperienza su determinati palcoscenici.

Andrea Cinciarini
Stagione spaventosa, chiusa praticamente in doppia cifra di media. A Reggio Emilia spesso ha fatto pentole e coperchi, dopo un’annata così anche a 36 anni merita senza dubbio la nostra chiamata virtuale. Anche perché lui in azzurro è sempre stato apprezzatissimo da tutti.

GUARDIE

Marco Belinelli
Dopo un inizio di stagione sottotono, è venuto fuori alla distanza e ha trascinato la Virtus Bologna nei playoff. Con l’Italbasket non si è mai risparmiato ma, come ben sappiamo, non ha mai raccolto risultati di pregio come tutti gli altri della sua generazione. Il Poz ha optato per un ricambio generazionale (concedendo la passerella a Datome) ma il Beli con i Mondiali ha un feeling particolare e poi un giocatore che segna tanto tenendo pochissimo la palla in mano fa sempre comodo a ogni allenatore.

Diego Flaccadori
Ok, ormai è più un playmaker che una guardia ma lo spot di “1” è abbastanza affossato e poi l’istinto resta quello dello scorer purissimo. A Trento quest’anno non ha brillato ma per capacità realizzative resta uno degli italiani più affidabili in circolazione. E ormai inizia ad aver accumulato anche una certa esperienza.

Amedeo Della Valle
Non gli è bastato vincere il titolo di MVP lo scorso anno e la Coppa Italia da protagonista in questa stagione per strappare una chiamata. Segno che a livello tecnico il Poz non lo ritenga in grado di incastrarsi alla perfezione con l’attuale nucleo azzurro. Nella nostra Nazionale, viste le caratteristiche dei compagni, ci starebbe benissimo e avrebbe molte responsabilità.

ALI PICCOLE

John Petrucelli
Anche qui una forzatura a livello di ruoli ma il suo nome sarebbe comunque adeguato per le rotazioni di questo gruppo. Ottimo role player, grande intelligenza cestistica e buonissime doti difensive, completerebbe alla grande questo roster.

Awudu Abass
Di sicuro non sta vivendo il periodo migliore della sua carriera, fatica a tornare se stesso dopo l’infortunio. Atletismo da vendere e una sicura affidabilità nella metà campo difensiva lo renderebbero comunque utile, visto il livello fisico della competizione.

ALI GRANDI

Danilo Gallinari
In Nazionale è stabilmente ala forte da qualche anno. E ormai è questa la sua dimensione nel basket moderno, sicuramente in quello FIBA ma probabilmente anche NBA. Per un giocatore di 35 anni, con il suo vissuto di infortuni, il rientro dopo la rottura del crociato è un’incognita ma le sue mani restano fatate. Anche a Tokyo non era al top ma abbiamo visto che contributo può dare.

Leonardo Totè
In realtà più centro che ala, visto il deficit nel tiro da fuori. A Pesaro comunque ha giocato probabilmente la miglior stagione della sua carriera, riuscendo finalmente a incidere sui due lati del campo.

CENTRI

Amedeo Tessitori
Nei Mondiali 2019 ha tirato la carretta e lo scorso anno è rientrato in extremis dopo il forfait del Gallo. Stavolta resta a casa, pagando la stagione opaca di Venezia e l’esplosione di Caruso e Severini. In ogni caso ha la stazza e l’abnegazione necessarie per dare un solido contributo.

Paul Biligha
Giocatore di grande intelligenza e agonismo, doti che gli consentono di sopperire ai centimetri che gli mancano. In gare decise dai dettagli riesce ad avere un impatto devastante pur giocando pochissimo, l’ha dimostrato la scorsa estate in azzurro e anche qualche settimana fa nelle finali Scudetto. In queste competizioni è un elemento estremamente prezioso.

 

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