Linsanity

LINSANITY – due settimane da DIO

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Immaginate un ragazzo asiatico che frequenta Harvard. Immaginate che quel ragazzo, non si sa bene come, riesca a firmare un contratto in NBA, dopo essere finito undrafted. Immaginatelo destinato a non lasciare mai il segno, a girovagare qualche anno e poi sparire nell’anonimato. Ecco ora immaginate quello stesso ragazzo sconosciuto, non particolarmente talentuoso e tanto meno popolare, diventare il giocatore di basket più famoso al mondo per una settimana. La Linsanity non si può davvero spiegare razionalmente, ma noi vogliamo provarci lo stesso.

Il 27 febbraio 2012 il Time titola “Linsanity!”, mettendolo in copertina e rendendolo il volto della NBA agli occhi del mondo. Per dare una misura al fenomeno Jeremy Lin, basti pensare che nel 2012 è stato il giocatore NBA più cercato su Google dopo LeBron James e Michael Jordan. 

“hoo lee fuck” titola il New York Post, “Jeremy Lin, il re di New York” le fa eco il New York Post. Nel mondo sportivo americano non si parla d’altro, perché non si può parlare d’altro. Una cosa del genere non si era mai vista e da allora niente è arrivato a toccare simili livelli di incredulità, in NBA ma anche fuori. La stagione di Lin si chiuderà male, con un infortunio che non gli permetterà di giocare i Playoff. In estate monetizzerà, com’era ovvio che fosse, firmando con quegli Houston Rockets che lo avevano tagliato un anno prima. La Linsanity non tornerà più, ma Lin sarà stabilmente in NBA fino al 2019. Quei 14.6 punti di media segnati nella stagione ai Knicks rimarranno comunque il suo miglior risultato in una carriera lunga che lo vedrà vincere anche un anello con i Raptors nel 2019, seppur da estremo comprimario.

Ve lo abbiamo già detto, ve lo ripetiamo. Non è mai esistito nulla come la Linsanity. Due settimane in cui uno sconosciuto, undrafted, ultimo delle rotazioni fino al giorno prima, si prese il mondo e fu capace di plasmare la realtà, almeno quella su un campo da basket, a proprio piacimento. Qualcosa di così insensato da non sembrare reale. Invece reale lo è stato. Chi non l’ha vissuta non ci crederà, ma la Linsanity è esistita per davvero.

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