L’Italia va di rincorsa ma non basta, una folle difesa ci condanna alla sconfitta

Home

ITALIA 87     –     TURCHIA 89

(13-26, 42-51, 61-66, 87-89)

Amara sconfitta. L’Italia smarrisce sé stessa nei primi 15 minuti e perde un probabile spareggio contro la Turchia, che esce vincente con merito per aver condotto la partita dall’inizio alla fine.  L’Italia parte escludendo dal quintetto Datome e Bargnani, forse per i recenti intoppi fisici, e lanciando Cinciarini in regia come accaduto in tutte le amichevoli disputate. Quasi a sorpresa, i primi punti azzurri portano la firma di Cusin, autore di una gran schiacciata su assist di Gentile. L’impatto difensivo non è però irreprensibile, visto che Bobby Dixon, nativo di Chicago ribattezzato in Muhammad Alì, taglia a fette la nostra area, segnando e armando la mano di un caldo Ilyasova. Cinciarini e Cusin hanno subito problemi di falli, ma Bargnani e Hackett dalla panchina non riescono a dare l’input giusto. Più di qualche palla persa, attacchi mal costruiti e buchi a rimbalzo: terminiamo così il primo quarto 13 a 26, già mestamente doppiati.

ilyasova turchia
Ilyasova, grande leader di un’ottima squadra.

Chi si attende una riscossa immediata rimane deluso; Hackett, tra ombre (più) e luci, fa peggio di Cinciarini commettendo già il terzo fallo, mentre i tiratori turchi sono formidabili e mantengono percentuali più che alte. Ilyasova, Dixon, Guler e Osman sono cecchini e Aldemir mette energia a rimbalzo in attacco. Il distacco cresce a 16 punti e si mantiene tale per un po’ di tempo, perché Bargnani e Gallinari producono in attacco ma sono dei lasciapassare incredibili in difesa. L’ex Milano però trova continuità dalla lunetta e, grazie ai primi sussulti di Gentile e Datome, recuperiamo fino al 37 a 45, per poi concludere 42 a 51 il primo tempo.

Di ritorno sul parquet l’Italia non sembra dare l’impressione di una squadra con un nuovo mordente, ma impiega poco tempo a riprendersi: le triple di Hackett e Bargnani ci portano sotto di sette lunghezze (50 a 57), prima che un sontuoso Gallinari ci trascini a una rimonta sempre più vicina, se non fosse per qualche fischio dubbio contro capitan Datome. Il terzo quarto si chiude 61 a 66, ma l’Italia sembra avere ormai l’inerzia della sfida.

Datome non ha avuto una delle sue migliori serate
Datome non ha avuto una delle sue migliori serate

Sbagliato, perché la Turchia non molla e non mollerà mai quel comando avuto dal primo minuto. Il pick and roll Dixon-Erden è una lama nel burro della difesa italica e, come se non bastasse, i tiratori Osman e Mahmutoglu sono precisi quando richiesto. L’Italia compie lo sforzo madornale di riavvicinarsi totalmente. Un Bargnani deleterio in difesa viene sbattuto in panchina e Gallinari riesce a proseguire il suo show anche da centro. Gentile e Belinelli con delle triple “ignorantissime” ci fanno sognare, ma manca sempre quel qualcosa per completare l’opera. Gallinari timbra il -3 da favola, ma Osman ci ributta a due possessi di distanza. Belinelli non demorde e con un tiro fantastico ci dà anche il -1, ma sul ribaltamento altro pick and roll, stavolta con Ilyasova, per un gioco da 3 punti che pare lapidario. L’Italia ha voglia e non muore e, nel finale, avrebbe anche la chance del pareggio, prima che si consumi la beffa delle beffe. Gallinari, sin lì impeccabile dalla lunetta, sbaglia il libero per il pareggio e, sul fallo sistematico, Erden timbra il +2 della sicurezza.  A nulla vale il tentativo di Belinelli sul rimbalzo da centrocampo.

L’Italia si morde i gomiti per la difesa da condanna, per il pessimo impatto e per aver sempre sbagliato qualcosa sul più bello. Ammirevole la reazione di nervi, ma questa partita era da vincere e noi l’abbiamo persa. Ora bisogna già parlare di impresa per centrare la qualificazione agli ottavi.

Tabellini: Italia: Gentile 12, Belinelli 14, Aradori, Della Valle n.e, Cusin 2, Gallinari 33, Bargnani 12, Datome 7, Melli 2, Cinciarini, Hackett 5, Polonara n.e    RIMBALZI: 31 (Gentile, Datome, Gallinari 5)      ASSIST: 19 (Gentile 5)

Turchia: Ozmizrak n.e, Guler 9, Osman 12, Hersek n.e, Erden 22, Ilyasova 17, Mahmutoglu 8, Savas n.e, Korkmaz n.e, Dixon 17, Aldemir 4, Korkmaz    RIMBALZI: 36 (Erden 8)     ASSIST: 20 (Dixon 9)

 

Bernardo Cianfrocca

1 thoughts on “L’Italia va di rincorsa ma non basta, una folle difesa ci condanna alla sconfitta

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.