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NBA Europe solleva polemiche: Carolina Morace del M5S presenta un’interrogazione al Parlamento Europeo

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Negli ultimi mesi il progetto NBA Europe, l’idea di creare una lega professionistica sul modello statunitense direttamente sul suolo europeo, ha acceso un dibattito che ormai va ben oltre il basket. Le reazioni più forti negli ultimi giorni, a livello politico, sono arrivate proprio dall’Europa del Sud, in particolare da Italia e Grecia, dove diversi esponenti politici hanno sollevato timori sul possibile impatto di questa nuova competizione.

A far rumore è stata soprattutto l’interrogazione presentata dalla parlamentare europea Carolina Morace del Movimento 5 Stelle. Morace, ex calciatrice e allenatrice, ha chiesto alla Commissione di valutare se un campionato controllato dall’NBA possa essere compatibile con il modello sportivo europeo. Il cuore delle preoccupazioni è chiaro: una Lega “chiusa”, priva del sistema di promozioni e retrocessioni, guidata da un’entità commerciale statunitense, rischierebbe di ribaltare valori che in Europa sono considerati fondamentali. Per molti, lo sport europeo è ancora un bene sociale, legato ai territori, alle comunità, alla crescita dei giovani e alla tutela dello sport femminile. L’idea che una lega globale possa estrarre valore economico e visibilità dai club europei senza un reale radicamento sul territorio solleva il timore di vedere impoverite le strutture locali, dal settore giovanile alle società che vivono grazie ai tifosi e alle istituzioni nazionali. Anche se, bisogna dirlo, il modello che l’EuroLega porta avanti da diversi anni non è poi così diverso, anzi.

Anche in Grecia il tema è entrato nell’agenda politica: il ministro dello sport Giannis Vroutsis ha aperto un confronto con la dirigenza dell’EuroLega, manifestando sostegno al sistema cestistico esistente e, allo stesso tempo, inquietudine verso un progetto che potrebbe ridefinire la gerarchia del basket continentale. Al momento, di NBA Europe molto è ancora nebuloso: non si conoscono con certezza città coinvolte, governance, formato competitivo. Eppure il solo annuncio ha già generato la sensazione che un grande cambiamento potrebbe arrivare dall’esterno, sovrapponendosi alle istituzioni che da decenni rappresentano il basket europeo. A rendere tutto più complesso c’è anche l’atteggiamento delle leghe esistenti. L’EuroLega, pur senza prendere una posizione apertamente ostile, ha lasciato intendere che un’ulteriore competizione ad alto livello rischierebbe di complicare un sistema già ricco di tornei e incastri.

NBA Europe potrebbe segnare l’inizio di una nuova era, ma prima di arrivarci molti vogliono capire se questa svolta sarà un’opportunità per tutti o un passo verso un basket europeo meno autonomo, meno inclusivo e meno vicino alle sue radici. Qualcosa che ricorda quanto avvenuto nel 2021 con la famigerata Superlega calcistica, anche se a quel tempo la spinta arrivò proprio da un gruppo ristretto di club, qui inbece parliamo di un attore esterno già ampiamente affermato a livello sportivo, la NBA.

Francesco Manzi

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