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NBA – Kevin Garnett ha ringraziato tutti tranne Ray Allen nel suo discorso di ingresso nella Hall of Fame

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Nella notte la classe 2020 è stata ufficialmente introdotta nella Hall of Fame di Springfield. Tra i nomi di maggiore spicco, anche quello di Kevin Garnett che si è reso protagonista dell’ennesimo gesto di indifferenza, se non risentimento, nei confronti di Ray Allen. Non è un segreto che la maggior parte dei Boston Celtics che vinsero il titolo nel 2008 vedano ancora di cattivo occhio Allen per il suo passaggio ai Miami Heat di LeBron nel 2012. Nei mesi scorsi lo stesso KG aveva però parlato dell’ex compagno proprio nell’ottica di un eventuale invito alla cerimonia di questo weekend.

Parole a cui evidentemente non sono seguiti i fatti. Non solo Ray Allen non era presente, ma Garnett non lo ha nemmeno nominato nella lunga lista di ringraziamenti fatta nel corso del proprio discorso.

Volevo parlare per primo perché Bill Russell mi ascoltasse prima che vi addormentiate tutti. Voglio ringraziare Bill Willoughby, Derryl Dawkins, Moses Malone, Spencer Haywood per i loro sacrifici. Grazie a loro sono qui oggi. Per me è importante rendere omaggio a chi è venuto prima di me. Grazie a Magic Johnson che è stato d’ispirazione. Grazie a Michael Jordan per essere stato un fratello maggiore. Grazie per avermi rivelati i segreti dei pelati, avrei preferito se mi avessi detto anche come farmeli ricrescere. Grazie anche ad Isiah Thomas per essere qui sul palco con me, è un grande onore. In pochi sanno che quando ero un ragazzino di Chicago lui mi diede importanti consigli che mi portarono a passare direttamente dal liceo alla NBA. Oggi forse lo chiamerebbero tampering.

Vengo dal South Carolina, sono un ragazzo di campagna. Mia madre era una donna molto appassionata e intensa, concentrata sul lavoro e sulla qualità del lavoro. Credo di aver preso da lei, quindi se volete incolparmi della troppa intensità, è colpa sua. Ovviamente la ringrazio per tutto questo. Grazie a mia sorella Sonia per essermi stata sempre affianco. Grazie alle mie figlie, Kapri e Koko, che sono qui oggi.

Voglio ringraziare il South Carolina. Ho imparato a giocare a Springfield Park, grazie ai numerosi coach che ho avuto durante la mia infanzia. Grazie alla città di Chicago per avermi accolto e adottato come uno di loro. Grazie alla città di Minneapolis, grazie all’organizzazione dei Timberwolves, a Kevin McHale che è qui, a Flip Saunders, riposa in pace. Grazie a Sam Mitchell, a Sam Cassell per essere stato un rompico*****i durante tutti questi anni. Grazie a Gary Trent, il più grande pezzo di… lavoro che conosco. Grazie a Troy Hudson, a Trenton Hassell, miei grandi amici ancora oggi. Il mio più grande rimpianto è di non aver portato un titolo ai Timberwolves, ma ricostruirò Minneapolis. Voglio ringraziare la città e lo Stato, grazie Minnesota.

Grazie ai Boston Celtics, grazie alla proprietà, grazie a Danny Ainge per la sua visione. Grazie a Doc Rivers per la sua leadership, per avermi fatto diventare non solo un giocatore migliore ma anche una persona migliore. Credo di rappresentare un po’ tutti noi qua sopra. Grazie Paul Pierce, mi aspetto di vederti qui al mio posto l’anno prossimo [Pierce è tra i finalisti della classe 2021, ndr]. Grazie per essere stato continuamente un fratello, ci conosciamo da quando avevamo 14-15 anni. Grazie per le domeniche passate a Cranshaw [quartiere di Los Angeles, ndr]. Grazie a tutti i miei fratelli della famiglia Celtics. Grazie Celtic Nation, vi voglio bene.

Grazie ai Brooklyn Nets. Quando scrivevo questo discorso pensavo che ora non c’è più nessuno di quegli anni. Grazie a Brett Yormark, Billy King, Jason Kidd, Brook Lopez, Joe Johnson per essere state delle brave persone e aver reso la mia esperienza a New York davvero incredibile. Grazie a USA Basketball per la mia esperienza alle Olimpiadi, credo che ogni giocatore dovrebbe vivere una cosa del genere almeno una volta. Grazie anche a tutti i tifosi, quelli che mi hanno applaudito e quelli che mi hanno fischiato. Ma attraverso lo sport ci avete reso immortali.

Prima di concludere, nella mia carriera ho giocato duro, ho giocato con passione. Voglio ringraziare Timmy [Tim Duncan, ndr]. Grazie e congratulazioni a te e Kobe. Non c’era nulla di epico nelle nostre battaglie, io non vedevo l’ora di affrontarvi. Grazie a te e Rasheed [Wallace, ndr] per avermi spinto ad un livello superiore. È un onore entrare nella Hall of Fame con te e Kobe. Congratulazioni, Vanessa. Vi voglio bene.

Ovviamente sui social il fatto che Garnett abbia completamente ignorato Allen non è passata inosservata.

Francesco Manzi

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