Torna anche quest’anno NBA Numb3rs, l’appuntamento con le statistiche e i record più significativi e curiosi della settimana NBA. Dopo 15 giorni mal contati e circa 8/9 partite giocate da ogni team, iniziano a delinearsi le prime gerarchie destinate ad essere stravolte da qui a fine stagione, o almeno è ciò che sperano, per esempio, gli Houston Rockets autori di una partenza a dir poco preoccupante. Complice anche l’assenza di Harden, i Rockets hanno perso 5 delle 7 partite disputate crollando in fondo alla Western Conference insieme ai Phoenix Suns. Partenza a razzo invece per i Denver Nuggets ancora privi a tempo indeterminato di Thomas e Porter Jr. Jokic, già autore di diverse prestazioni sontuose, e i suoi hanno vinto 7 delle 8 partite giocate. Stesso record per i nuovi Toronto Raptors di Nick Nurse, decisamente sollevati dalle buone condizioni fisiche di Kawhi Leonard che è già ai massimi in carriera per punti, rimbalzi e percentuali di tiro.
Come ci si attendeva, l’inizio del nuovo capitolo della carriera di LeBron James non è stato dei migliori. Tra pugni volanti e numerose sconfitte non mancano però i segnali incoraggianti, due su tutti: JaVale McGee e Lonzo Ball. Il primo sembra già essersi inserito nel gioco e nello spogliatoio dei Lakers; il secondo, seppur avendo molto meno la palla in mano rispetto allo scorso anno, sembra un tiratore notevolmente migliore, caratteristica fondamentale per rendere al meglio al fianco di LBJ. Inizio scintillante, almeno dal punto di vista personale, per Luka Doncic chiaramente intenzionato a prendersi sulle spalle i Dallas Mavericks già da questa stagione.
50. Dopo poche partite, ci sono già state numerose prestazioni statisticamente straordinarie. Impossibile non nominare i 51 punti di Stephen Curry e i 52 con 14 triple di Klay Thompson in tre quarti che, grazie anche ai 41 punti di Kevin Durant segnati contro i New York Knicks, fanno del trio dei Warriors il primo a segnare 40 punti in un range di 4 partite dal ’93 (Dumars-Mills-Thomas). 50ello anche di Blake Griffin (career high) nella grandiosa sfida contro Joel Embiid e Phila e del redivivo Derrick Rose capace di metter d’accordo tutti i fan nella leggendaria vittoria ottenuta ai danni degli Utah Jazz. Proprio Rose ha avuto bisogno di 653 palleggi nell’arco del match, a Thompson invece sono bastati soltanto 56.
82%. Nessuno ci avrebbe scommesso neanche un euro eppure dopo 9 partite DeAndre Jordan vanta un invidiabile 82% dalla lunetta. Quella che fino ad ora è stato la più grande mancanza nel gioco dell’ex Clippers potrebbe finalmente esser stata colmata, ma aspettiamo a cantar vittoria. Fino ad ora il career high di Jordan è stato il 58% dello scorso anno, già stabilizzarsi al di sopra del 70% sarebbe una grande vittoria.
73%. Stephen Curry è già in gran forma. Tra tutti i canestri, le statistiche e le giocate offerteci in questo inizio di stagione, una spicca su tutte le altre. La miglior percentuale reale al tiro dell’intera lega appartiene a Rudy Gobert (75.6%) e fin qui nessuna sorpresa. Il primo tra i piccoli è Stephen Curry (5° in totale) al 73.4%, con ben 6 punti percentuali in più rispetto alla scorsa stagione, il secondo è Damian Lillard a 66%. Da sottolineare anche l’impressionante 63% di squadra dei Warriors, (rispetto al 60% dello scorso anno), secondi i Bucks al 59%.
1200. Gregg Popovich è diventato il 5° allenatore nella storia della lega a raggiungere quota 1200 vittorie in carriera. Solo Jerry Sloan (1221) ha vinto di più di lui con un unica squadra ma, come Pat Riley (1210), potrebbe e dovrebbe essere raggiunto e superato da Pop durante questa stagione.
31, 15 e 10. I Sacramento Kings sono ancora alla ricerca del successore di Cousins in termini di centralità nel gioco. Quest’inizio di stagione farebbe pensare a De’Aaron Fox come principale candidato. Il sophomore da Kentucky viaggia attualmente a 19 punti di media con il 50% dal campo e quasi 8 assist. Nell’ultimo match contro i malcapitati Atlanta Hawks, la guardia dei Kings è entrata nella storia della lega come il giocatore più giovane a far registrare una prestazione da almeno 30 punti, 10 rimbalzi e 15 assist nonchè l’unico insieme a LeBron James a farcela prima di compiere 21 anni.
432. In seguito ai 35 punti realizzati nel secondo match stagionale contro i San Antonio Spurs, perso nei minuti finali proprio come il primo, LeBron James ha scalata diverse classifiche. Realizzando il suo 432esimo 30ello in stagione regolare, ha superato Kobe Bryant e raggiunto il 4° posto in questa classifica All-Time a solo 3 partite di distanza da Karl Malone, ma 130 dal primo posto saldamente nelle mani di Michael Jordan. Nello stesso match, il 23 dei Lakers ha superato Shaquille O’Neal per canestri realizzati (6° posto) e Dirk Nowitzki per punti segnati (5° posto a meno di 200 punti da Chamberlain e circa 1000 da MJ).