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NBA – Scottie Pippen pensa che dare il tiro della vittoria a Kukoc fu razzista nei suoi confronti

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L’ultima intervista a GQ rilasciata da Scottie Pippen sta suscitando innumerevoli polemiche. Dalla risposta arrivata da parte di Kevin Durant all’attacco di Pippen nei confronti di Charles Barkley, l’ex giocatore dei Chicago Bulls non si è nascosto, cercando probabilmente anche un po’ di notorietà. Pippen è addirittura arrivato ad accusare Phil Jackson di una sorta di razzismo per l’episodio del 1994, quando l’allenatore decise di disegnare l’ultima azione di una Gara-3 della serie contro i Knicks per liberare il tiro di Toni Kukoc.

Era il primo anno dei Bulls senza Michael Jordan, che si era ritirato per la prima volta, e Pippen pensava di essere il leader indiscusso della squadra. Effettivamente lo era, ma Kukoc era indubbiamente un miglior tiratore, e di fatti segnò quel canestro che consegnò la vittoria a Chicago. I Bulls sarebbero poi stati eliminati in Gara-7.

Scottie Pippen però si rifiutò di giocare quell’ultimo possesso, dopo aver appreso che il possibile buzzer beater sarebbe finito nelle mani di Kukoc e non nelle sue. Queste le sue parole a GQ riguardo quell’episodio, menzionato anche da Durant per schernirlo.

Non penso sia un mistero, dovete leggere tra le righe. Era il mio primo anno senza Michael Jordan, perché non avrei dovuto prendere io l’ultimo tiro? Sono stato presente negli alti e nei bassi, dalle battaglie contro i Pistons, e ora vuoi insultarmi e dirmi di farmi da parte? Lo ritenni un colpo basso. Mi sembrava un voler dare a Kukoc la possibilità di avere un aumento. È stata una mossa razzista per fargli avere un aumento. Dopo tutto quello che ho fatto per l’organizzazione, ora mi dici di farmi da parte e di passarla a Toni Kukoc? Mi stai insultando. È così che mi sono sentito. Andate a riguardare i filmati. Era la mia squadra. Perché avrei dovuto passare la palla sul risultato di parità? Perché vuoi che sia Kukoc a passare per eroe? Non è il leader della squadra, vuoi farlo passare da eroe. Se sbaglia, ha comunque le spalle parate. Sta giocando con quello che io mi sono guadagnato qui, ok? Mi sono fatto in quattro per Michael Jordan per anni e ora lui prende l’ultimo tiro, dovrei entrare in campo e lasciare che Kukoc tiri? [Tossisce]. Capite l’inglese? Ecco, esattamente.

Francesco Manzi

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