Olympiacos-Milano, le pagelle: Span, DH e Green tridente perfetto, non bastano Simon e Radu

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Prima sconfitta stagionale per Milano, arresasi sul parquet dell’Olympiacos in maniera però onorevole e lottando sino all’ultimo secondo. Andiamo a dare i voti ai protagonisti di entrambe le squadre, che tra due giorni dovranno ancora darsi battaglia sui parquet continentali per il quarto turno della competizione.

 

OLYMPIACOS PIREO

Spanoulis 7,5: si inizia da lui, perché è sempre lui, Dio Span, a stabilire le sorti dei greci, nel bene e nel male. L’incedere dell’età non lascia segni, non smorzando affatto i suoi straordinari spunti offensivi, in grado sempre di affettare la difesa avversaria e di scherzare i rispettivi marcatori diretti. Top scorer del match con 16 punti assieme a Simon e Green, ha la fortuna di avere ottimi compagni nel backcourt, che gli consentono di essere gestito in maniera ottimale.

Hackett 7: sempre più un fattore di questa squadra. Anche con Spanoulis in panca, il popolo del Pireo ha imparato a rilassarsi grazie alle prestazioni dell’ex del match, che segna senza forzare, difende con abnegazione e gestisce con saggezza i possessi tra tutte le bocche di fuoco della sua squadra. Scudiero di lusso.

Green 7,5: dentro l’area non indovina un tiro, ma ai liberi e soprattutto da dietro l’arco perdona raramente, scavando il parziale decisivo a cavallo tra terzo e quarto periodo. La difesa di Milano non lo vede mai, surclassata in maniera vistosa nello scontro tra esterni. Un realizzatore che fa respirare e può uccidere un match da un momento all’altro.

Lojeski 6,5: il belga anche nelle serate più normali riesce a portare un contributo di qualità e spessore. Non c’è bisogno di grandi magie, perciò si accontenta di convertire quel poco che passa dalle sue mani. Come portare i soldi in banca.

Papapetrou 6: contributo di sostanza, gregariato vero, quello che non prevede alcun tipo di responsabilità offensiva, che ti obbliga a gettarti su ogni rimbalzo e a difendere con arguzia, permettendo al titolare di meritarsi il proprio riposo.

Papanikolaou 5,5: sono ancora distanti i tempi del giocatore che fu, prima che l’avventura americana lo stroncasse, ma sta lavorando per ripresentarsi in quelle stesse condizioni. In attacco non ha guizzi particolari e in difesa soffre la fisicità di Gentile.

Mantzaris 6,5: un altro giocatore di clamorosa solidità, sempre capace di colpire per la poca appariscenza, così direttamente proporzionale alla sua utilità sul parquet e alla sua dose di punti mai troppo strabilinate, ma nemmeno mai scadente o del tutto assente.

Printezis 6,5: in una serata senza troppa grazia, dove il suo tiro speciale non trova particolare continuità, porta in dote molto possessi in più alla sua squadra grazie a diversi rimbalzi catturati in attacco. Poi, a forza di provarci, un po’ di punti li segna anche lui.

Birch 7,5: atletismo dirompente, propensione eccellente alla schiacciata e al rimbalzo, disputa un secondo tempo di grande livello, smorzando ogni velleitario tentativo milanese di rimonta. I lunghi dell’Olimpia non trovano mai antidoti efficaci contro di lui.

Young 5: fisicamente non è al top e si nota, massacrato da Raduljca in difesa e timorosissimo in attacco. Lasciato in naftalina per gran parte del match, lascia spazio a compagni decisamente in palla, ma il suo momento arriverà presto.

Milutinov 6,5: crea qualche grattacapo in più al suo connazionale, prevalendo nel confronto personale soprattutto a rimbalzo, dove riesce a dare fastidio continuo nonostante gli appena minuti giocati.

 

OLIMPIA MILANO

hickman milano

Hickman 4,5: bruttissima prestazione dell’MVP assoluto della prima giornata di Euroleague, surclassato a ripetizione da tutti i diretti interessati, labile in difesa, offensivamente inconsistente a parte qualche viaggio in lunetta e disastroso nell’organizzazione dell’azione, con tanti brutti turnovers che lanciano le transizioni avversarie. Serata assolutamente storta, nonostante il riposo di Brescia.

Kalnietis 5: l’upset rispetto all’ex Maccabi è minimo, perché anche lui non entra mai in ritmo, non ispira particolarmente i compagni e si fa spesso battere in difesa. Ha modo e possibilità di offrire molto di più.

Simon 7: gli si può rimproverare sempre molto poco, almeno quando la sfera a spicchi veleggia tra le sue mani. Miglior marcatore con la miglior percentuale dal campo, tenta di trascinare i suoi sino all’inverosimile, prima di veder naufragare i compagni quando Repesa decide di concedergli un riposo più lungo del previsto.

Gentile 6,5: assieme alla guardia croata è il principale artefice del buon primo tempo milanese, quando porta a spasso tutto e tutti, ma nella ripresa scompare quasi totalmente, pagando ancora i suoi costanti peggioramenti al tiro.

Dragic 6,5: prova a dare una scossa nelle circostanze in cui viene chiamato in causa, sia con qualche tripla delle sue che attaccando il pitturato. Spesso battuto in difesa e qualche volta frettoloso, ha il merito di essere uno degli ultimi a darsi per vinto.

Sanders 5: gravato da problemi di falli, si salva parzialmente nel finale, quando inizia a giocare con intelligenza e aiuta Milano a non demoralizzarsi e a ricucire un divario, immeritato, che si stava facendo ingenerosamente esteso.

Pascolo 6: non convince affatto la scelta di Repesa di recluderlo in panchina, come contro il Darussafaka, scongelandolo solamente nell ultimo periodo. Inserito in un momento complesso, alterna cose preziose a giocate meno buone, chiudendo la partita con una stoppata a Spanoulis. Episodi da poter raccontare un domani.

raduljica milanoMacvan 5: prima stecca stagionale per il serbo, che soffre i lunghi avversari e sbaglia colpi che finora aveva sempre azzeccato con la massima efficacia. Una piccola pausa che può starci dopo un avvio di stagione scintillante

McLean 5,5: forse pochi minuti a disposizione per l americano, che quando viene impegnato non demerita affatto e riesce a opporsi all atletismo e alla fisicità altrui. Non lascia molto il segno, ma forse andava sfruttato meglio.

Raduljca 6,5: l’ex Pana mostra il meglio di sè per larghi tratti, con una verve offensiva che finora sta adoperando in tutte le sue sfaccettature solo in campo europeo. Ottimo primo tempo, cala un po’ nel secondo, ma Repesa lo toglie forse troppo presto dalla contesa.

Allenatore, Jasmin Repesa 5: non è riuscito a trovare un quintetto in grado di dettare legge e invertire definitivamente la rotta. Costretto sempre a inseguire, non ha avuto brillanti intuizioni difensive, mentre hanno convinto poco le gestioni di Pascolo e Cinciarini, soprattutto con Hickman e Macvan sottotono. Anche Raduljca poteva essere lasciato più a lungo in campo.

Bernardo Cianfrocca

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