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EA7 Milano, dai nuovi innesti sono arrivate ottime impressioni

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L’EA7 Milano si porta dietro da diversi anni la nomea di operare scelte di mercato talvolta illogiche e anti-funzionali alle esigenze reali del roster.

Lo scorso anno sono stati fatti diversi errori, tra i quali i tesseramenti degli ex NBA McGruder e Valentine, giocatori che avrebbero dovuto portare in corso d’opera una ventata di imprevedibilità offensiva, esperienza internazionale e carisma. Niente di tutto ciò, alla fine, si è realizzato. Spesso e volentieri la programmazione di inizio anno ha subito grossi cambiamenti in corso d’opera, inficiando in maniera negativa soprattutto sugli scarsi risultati in EuroLega (basti pensare alla gestione di Pangos e alla risoluzione dei problemi in regia soltanto a gennaio con il ritorno di Napier).

Quest’estate l’EA7 Milano sembra avere programmato la nuova stagione con uno spirito notevolmente diverso, andando a selezionare giocatori che pur non vantando curriculum ridondanti sono apparsi subito ben inseriti nei meccanismi del team in queste prime apparizioni stagionali e, al contempo, si riservano comunque grossi margini di crescita.

La prima sorpresa è sicuramente il montenegrino Nenad Dimitrijevic. Il play classe ’98 ha dimostrato nella parentesi di Supercoppa una leadership inaspettata, guidando l’attacco offensivo dei meneghini nei momenti clou della finalissima. Dimitrijevic porta ordine e idee al quintetto, sa come gestire il ritmo partita e non si esime dal prendersi responsabilità in uno contro uno negli ultimi secondi del possesso.

L’altra lieta novella per i biancorossi è Leandro Bolmaro, MVP della finale per BasketUniverso. Bolmaro è un giocatore pensato per completare il roster con caratteristiche atipiche per un playmaker. Ha di fatto la struttura fisica di un’ala, ma la sua dinamicità lo rende un play estremamente moderno: specialista difensivo in pressione sul portatore, attitudine a correre con la palla e senza, ottimo lettore delle situazioni di gioco.

Josh Nebo ricorda lontanamente il primo Kyle Hines di CSKA Mosca. Agonista straordinario, porta muscoli e centimetri sotto-canestro divenendo un fattore a rimbalzo e in difesa. Rispetto al predecessore ha qualcosa in più in termini di fatturato offensivo, potendo contare su mani molto morbide. In ogni caso, per eguagliare il livello della carriera di Hines dovrà ancora fare molta strada. Zach LeDay non ha bisogno di presentazioni. È un pupillo della tifoseria biancorossa già da diversi anni. Nel supplementare della finale è stato lui a prendere per mano la squadra quando Bologna si porta sul +5: sa stare al suo posto nelle vesti di operaio, ma all’occorrenza sa anche essere il trascinatore.

Fabien Causeur, Armoni Brooks e David McCormack non sono stati convocati per la competizione del weekend. Tuttavia, c’è grande curiosità e attesa per vedere anche il loro impatto nel nuovo contesto di squadra. Magari già dal prossimo weekend, con la prima di campionato contro Trieste, oppure all’esordio stagionale in EuroLega contro il Monaco il 3 ottobre.

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Andrea Lambiase

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