A2 Est: le nostre pagelle sul girone di andata

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Alla fine del girone d’andata, andiamo ad analizzare l’andamento delle 16 compagini del girone Est della Serie A2. Tra sorprese, conferme, delusioni, e cambi di allenatori.

ALMA PALLACANESTRO TRIESTE voto 9,5: sfiora quasi l’eccellenza la prima parte di stagione della compagine giuliana, capace di vincere 13 partite su 15 incontri disputati (come la Virtus Bologna l’anno scorso). Le 11 gare vinte consecutivamente ad inizio campionato, inoltre, hanno consentito alla squadra di coach Dalmasson di battere anche il record di franchigia detenuto dalla Stefanel (10 vittorie di fila). Numeri da capogiro che ci fanno capire quanto la nuova società voglia a tutti i costi la Serie A. Le conferme di Green, Da Ros, Cavaliero e Cittadini in primis, con le aggiunte di Fernandez, Loschi e Bowers hanno consentito a Trieste (che può contare anche su diversi altri elementi di sicuro affidamento) di creare un gruppo solido e determinato, in cui tutti i giocatori sono fondamentali dal primo all’ultimo. Un gruppo che vuole raggiungere, a tutti i costi, il traguardo prefissato ad inizio campionato: la promozione nella massima serie. L’Alma continuerà a sbaragliare la concorrenza e salirà di categoria? Di certo Trieste non vuole fermarsi qui e punta diritto al “triplete”. La Supercoppa è già in bacheca, ora mancano la Coppa italia e la vittoria dei play-off per completare il cerchio. E da quello che si è visto fino ad ora i presupposti per far si che questo accada ci sono tutti.

CONSULTINVEST BOLOGNA voto 8; forse da questa Fortitudo era lecito aspettarsi di più, era lecito aspettarsi che la squadra di coach Boniciolli fosse quantomeno in testa al campionato. Considerando, però, come erano iniziati gli scorsi campionati, la Consultinvest può essere soddisfatta. A Bologna, però, non è tutto oro quello che luccica e la “F” è andata incontro a diversi problemi in questa prima parte di stagione, dimostrandosi forte con i deboli e debole con i forti, considerando che 3 sconfitte su 4 sono arrivate con tre delle prime cinque squadre in classifica (Trieste, Ravenna e Montegranaro), oltre alla debacle con Treviso. Anche in altre partite, però, la compagine felsinea non ha brillato, facendo fatica con squadre che sulla carta sono nettamente inferiori. L’arrivo di Rosselli in corsa sembra aver risolto qualche problema, ma McCamey per ora non sta rispettando le aspettative e anche altri giocatori, Legion e Amici su tutti, stanno facendo fatica a de esprimersi sui livelli che gli competono. Senza parlare poi del “caso” Fultz, che ha destabilizzato l’ambiente fortitudino. Così Bologna è stata spesso salvata dall’esperienza di Cinciarini Mancinelli, che si sono caricati la squadra sulle spalle nei momenti più difficili. Il mercato dovrebbe portare qualche cambiamento significativo nel roster e probabilmente potrà rafforzare anche la consapevolezza e la brillantezza della squadra, che nonostante tutto è comunque seconda in classifica.

GSA APU UDINE voto 8: un inizio di stagione a dir poco sorprendente per la squadra di coach Lardo, vero artefice dei successi dei bianconeri. In estate il roster è stato praticamente rivoluzionato e la scelta di puntare su un pacchetto lunghi di spessore (Pellegrino, Benevelli e Mortellaro) ha permesso di proiettare la squadra tra le prime della classe alla voce rimbalzi. Udine anche quest’anno ha confermato la propria identità difensiva e dopo 15 partite è la seconda squadra per punti concessi di tutto il campionato. La conferma dell’ottimo lavoro svolto sul mercato dal gm Micalich arriva anche con la scelta del secondo straniero, Kyndall Dykes: con i suoi 16 punti di media è il miglior realizzatore di squadra e si è guadagnato sul campo lo status di leader della squadra e beniamino dei tifosi. Degna di nota è anche la crescita del giovane Ousmane Diop, uno dei prospetti più interessanti del nostro campionato. Il terzo posto (6 punti in più della passata stagione a metà anno) e la partecipazione alle Final Eight sono solo le basi di una stagione che ha come obiettivo l’accesso ai playoff.

ORASI’ RAVENNA voto 8: ancora una volta la società giallorossa si sta confermando come uno dei progetti più affermati della categoria, con un mercato mirato che punta ad investimenti che garantiscano il giusto mix di novità ed esperienza che possano competere ad alti livelli nella categoria: a questo proposito la nota più lieta è Giachetti, vero faro della squadra in termini di leadership e responsabilità per sè stesso e i compagni; sotto le plance domina l’atletismo di Grant, molto efficiente nei suoi movimenti in post, e Rice, che dopo l’esperienza a Verona ha confermato la sua vena offensiva anche sulla costiera romagnola, aggiungendo anche 6.4 rimbalzi sorprendenti. Il pacchetto italiani, che ha trovato le preziose conferme di Chiumenti, Raschi, Sgorbati e Masciardi, ha aggiunto un valore importante al pacchetto esterni come Montano e il rampante Vitale, che sta guadagnando minuti importanti. Il ritorno in Coppa Italia è il presente, i play-off il futuro, ma Martino, vero direttore d’orchestra del gruppo impone piedi per terra e concentrazione.

XL EXTRALIGHT MONTEGRANARO voto 8,5: era difficilmente pronosticabile una posizione così alta per una neo-promossa eppure la società sul mercato e Ceccarelli in panchina stanno svolgendo un ruolo più che soddisfacente: a dar man forte a un coach così giovane, sono determinanti i quattro pilastri della squadra, ossia l’accoppiata USA Corbett-Powell, fiocina di punti, rimbalzi e di un gioco offensivo spumeggiante e difficile da valutare per le difese avversarie, dall’esperienza di Amoroso, che con le sue caratteristiche bidimensionali amplia le soluzioni al tiro, e Rivali, folletto di 32 anni che ancora resta un rebus per i suoi passaggi vincenti e il suo modo di giocare imprevedibile. Oltre all’esperienza di Gueye, la società marchegiana ha costruito un gruppo giovani molto interessante con Campogrande da 3 titolare e Maspero da cambio in cabina di regia che sono sicuramente due prospetti interessanti per il futuro, oltre a Treier e Zucca come cambi per il frontcourt.

TEZENIS VERONA voto 7,5: la Scaligera ha chiuso in crescendo la sua prima parte di stagione, confermandosi come una delle compagini più in forma in questo momento, grazie alle ultime cinque vittorie consecutive. Dopo un inizio di campionato altalenante, infatti, la compagine veronese, (recuperati tutti gli uomini dall’infermeria) ha dato una svolta alla sua stagione con la vittoria contro Ferrara, riuscendo poi a battere anche la capolista Trieste e restando, quindi, imbattuta fino alla fine del girone d’andata. Verona, dunque, sembra aver trovato la quadratura del cerchio, riuscendo a far esprimere al meglio gli americani Green (18.8 punti di media) e Jones (15.4 punti di media). Udom, Amato e Palermo hanno poi trovato la loro dimensione all’ombra dell’Arena e sono riusciti, a fasi alterne, a risultare molto importanti per il gioco di Dalmonte, che può contare anche su un roster abbastanza lungo e con giocatori dal sicuro affidamento (Maganza, Toté e Visconti e il nuovo arrivo Poletti, solo per citarne alcuni). Tutto ciò ha consentito alla Tezenis di agganciare la sesta posizione e di conseguenza la zona play-off. Verona, però, potrebbe anche aspirare a vette più alte se continuerà ad esprimersi su questi livelli e continuerà ad essere aiutata dalla buona sorte. 

DINAMICA GENERALE MANTOVA voto 7,5: molto buona la prima parte di stagione, considerando i tanti giovani che compongono la compagine virgiliana e soprattutto la prima esperienza in assoluto da allenatore di Davide Lamma. Per la classifica avulsa Mantova chiude il girone d’andata al 7° posto, anche se a dire il vero se fosse arrivata una vittoria nell’ultima giornata al Paladozza (Bologna-Mantova 63-62), sarebbe finita in seconda posizione dietro alla capolista Trieste. Ottimo quindi il bottino con 9 vittorie (ben 6 consecutive) e 6 sconfitte (4 di fila). Note di merito per Jones che risulta essere il miglior marcatore degli Stings (232 punti, 15,5 di media); per Candussi, il giocatore più utlizzato con una media voto di 6,73; per Moraschini recuperato a pieno dopo il grave infortunio della passata stagione che è risultato decisivo in parecchie partite e infine per il play Vencato, cresciuto molto in regia. Punti interrogativi invece per la guardia Brownridge, in vistoso calo nelle ultime 5 partite e per Timperi che fatica a ritagliarsi spazio. Replicare il girone d’andata vorrebbe dire centrare quasi sicuramente i playoff e raggiungere quindi l’obiettivo fissato dalla società biancorossa: passare il primo turno sfatando così il tabù delle ultime 2 stagioni.

ANDREA COSTA IMOLA voto 7,5: l’obiettivo doveva essere la salvezza, invece a questo giro di boa i biancorossi si ritrovano all’ultimo posto utile per i playoff; gran merito della società è l’aver centrato nel ritorno di Cavina, la chiave per tirare fuori il meglio da un gruppo poggiante prevalentemente su giovani che avessero bisogno di fare esperienza; l’esperienza è sulle spalle di Wilson, che fino ad adesso si sta rivelando uno dei migliori lunghi bidimensionali con mano morbida nel girone, Bell, sceso di categoria dopo la scorsa annata a Sassari, e Maggioli, che dall’alto dei suoi 40 anni ancora riesce ad essere determinante su ambo i lati del campo. I giovani che stanno prevalentemente emergendo sono Alviti, che dopo un paio di anni a fare gavetta partendo dalla panchina ha trovato un posto da titolare ripagato con prestazioni convincenti, e Penna, in prestito dalla Virtus Bologna e playmaker titolare che fino ad ora ha mostrato ottime qualità più da passatore e giocatore di equilibrio che da tiratore puro; importanti dalla panchina sono il pretoriano Prato, l’esperienza di Gasparin e in rampa di lancio Simioni e Toffali.

BONDI FERRARA voto 6,5: la squadra estense si è dimostrata ancora una volta capace di fare ottime cose, ma anche di andare incontro a sconfitte non pronosticabili. Tra gli scalpi eccellenti del Kleb Basket ricordiamo quelli di Ravenna e Treviso, mentre in altre partite Ferrara non è stata in grado di rispettare le aspettative di inizio stagione. Eppure l’eterno Mike Hall si è confermato ancora una volta un giocatore in grado di rompere gli equilibri e Riccardo Cortese risulta sempre uno dei migliori marcatori del campionato (18.4 punti di media). Sono però mancati in termini di prestazione soprattutto VenutoRush e anche la panchina è stata spesso non all’altezza della situazione. Nonostante tutto, però, Ferrara si trova con gli stessi punti in classifica di Imola, ma in questo momento è fuori dalla zona play-off per la classifica avulsa. Nonostante la concorrenza agguerrita i presupposti per entrare tra le prime otto ci sono tutti (sembra infatti questo l’obbiettivo minimo della Bondi), a costo che coach Martellossi riesca a far rendere al meglio anche quei giocatori che in questa prima parte di campionato non sono riusciti ad essere determinanti.

TERMOFORGIA JESI voto 6: annata tranquilla per gli orange marchegiani, che dopo aver sfiorato i playoff l’anno scorso, hanno fatto leggermente un passo indietro in termini di classifica, causa il recente infortunio di Quarisa che ha limitato rotazioni e dispendiato più energie ai componenti del roster a disposizione di Cagnazzo. Con l’accoppiata USA Brown-Hasbrouck a guidare l’attacco, Marini agisce investe di terzo realizzatore nel pieno della sua maturità a livello di A2 e spesso decisivo nelle vittorie della Termoforgia, con qualità all-around e un rendimento convincente; l’esperienza di Rinaldi viene affiancata da quella di Ihedioha, una garanzia nel ruolo di ala per la categoria; dalla panchina importanti sono i minuti in campo di Piccoli e di Massone. Ora però l’addio di Brown dovrà modificare alcune carte in tavola.

DE’ LONGHI TREVISO voto 5: record sotto il 50% di vittorie, aspettative alte e risultati poco convincenti, causa un lavoro negli allenamenti non sempre al top della condizione e alcuni infortuni che hanno compromesso il difficile avvio stagionale. In questo girone di ritorno, Pillastrini dovrà trovare una quadratura a un roster con tante stelle, in cui spiccano sicuramente quelle di Brown, gioiello di atletismo dotato di un terrificante mancino, Antonutti, carisma e trascinatore su ambo le metà campo, e Fantinelli, faro della squadra con caratteristiche da playmaker all-around da Serie A. Attorno a questri tre piloni, gira un mix di esperienza dato da Musso, Negri e Imbrò accompagnato dai maturanti Sabatini, Lombardi e giovani prospetti. Con questi presupposti la risalita di Treviso non sembra un’utopia, considerando anche l’arrivo del secondo americano in questa finestra di mercato, tale Isaiah Swan, uno che di esperienza da vendere ne ha davvero tanta.

ASSIGECO PIACENZA voto 5,5: sulla carta la squadra piacentina potrebbe tranquillamente lottare per un posto nei play-off guardando il roster a disposizione. Non sempre però tutto ha funzionato per il meglio in casa Assigeco. Guyton Arledge, infatti, si sono dimostrati una buona coppia di americani, ma spesso sono mancati nei momenti decisivi. Altri nomi su cui si era puntato come Reati, Formenti, Oxilia, Sanguinetti ed Infante non sono poi bastati per far arrivare più in alto Piacenza in questa prima parte di stagione, tanto che la società ha deciso di intervenire sul mercato e firmare anche Marco Passera, per sistemare la regia della squadra. Coach Zanchi e la dirigenza si aspettano di più dai loro uomini, che guardando la classifica possono tranquillamente ambire ad un posto nella post-season, visto che le squadre che precedono l’Assigeco non sono poi così lontane. Prendere consapevolezza della propria forza e dei propri mezzi, forse, potrà essere d’aiuto alla compagine dei “lupi piacentini”.

UNIEURO FORLI’ voto 6,5: la squadra forlivese si trova a sei punti di distacco dalla terzultima posizione e a soli due punti dall’ottava piazza e quindi dai play-off. Sicuramente una posizione di classifica migliore rispetto all’anno passato (penultima la giro di boa) ma non bisogna abbassare la guardia propri adesso perchè si rischia di ritrovarsi in un’attimo sull’orlo del baratro. Jackson e Naimy (assente a lungo per infortunio) si sono dimostrati capaci di fare ottime cose quando hannno giocato assieme, ma c’è bisogno anche del miglior Diliegro e di ritrovare De Laurentiis se Forlì vuole ambire a qualcosa di più importante o quantomeno conservare, senza troppi patemi d’animo, la categoria. L’esperienza di capitan Bonacini e di Castelli poi, uniti alla gioventù di Thiam,  Falluca e Severini possono essere le armi in più di coach Valli in questa seconda parte di stagione.

AGRIBERTOCCHI ORZINUOVI voto 5: che questa stagione sarebbe stata difficile per gli orceani era ben noto, che ci sarebbero stati dei cambiamenti anche, ma al giro di boa, la situazione è davvero preoccupante: nonostante gli arrivi di Strautins in prestito e Raffa al posto di Olasewere, la situazione in classifica non è ancora migliorata nonostante il roster poggi principalmente sui due sopracitati più Sollazzo. L’esperienza di Ghersetti e Zambon non è sufficiente per fare il salto di qualità, così come l’apporto nel settore esterni di Tourè, Ruggiero e del rampante Antelli. C’è scetticismo intorno alla figura del nuovo allenatore Finelli, ma ora più importanti sono i risultati, o i playout da situazione pericolante potrebbero diventare davvero una realtà.

BERGAMO BASKET voto 5: Cremona sale in Serie A e Bergamo viene ripescata. I giallo-neri ritrovano l’A2 dopo 16 lunghi anni di attesa, la gioia è tanta, ma il lavoro che aspetta i bergamaschi lo è ancora di più. Il roster, completamente rivoluzionato (Cazzolato, oltre ai 3 giovani Piccoli, Bedini e Ricci, è l’unico reduce dalla scorsa stagione), è stato allestito per affrontare la Serie B, il campionato si prospetta in salita, e così è. Se a questo ci si aggiungono anche gli infortuni, bé allora risulta davvero tanto difficile per i bergamaschi. In diverse occasioni infatti i giallo-neri hanno dovuto alzare bandiera bianca solo nei minuti finali di gioco a causa della poca benzina rimasta nel serbatoio. Difficoltà, infortuni, un roster (forse) un po’ troppo corto e pochi punti nelle mani, con i soli Solano, Fattori (migliori realizzatori rispettivamente con 16.7 e 12.7 punti di media) e il sempre ordinato Ferri in grado di garantire continuità e buon gioco in questo girone di andata. Il bilancio parla chiaro, 3 vittorie e 12 sconfitte, penultima posizione occupata a pari merito con Orzinuovi e soli due punti di vantaggio su Roseto. I playout sono “quasi” inevitabili, solo con un’aggiunta di qualità i bergamaschi possono continuare a sperare nella salvezza (nei giorni scorsi si è parlato di un contatto con l’ex Varese e Brescia Hollis).

ROSETO SHARKS voto 5: la nuova rivoluzione del roster in estate (con qualche scelta sbagliata in fatto di americani) e i tanti infortuni del precampionato hanno ritardato e non poco l’amalgama di un gruppo che si è presentato alla prima palla a due del campionato con i limiti e le paure di una squadra giovane e inesperta. Risultato: nelle prime 8 partite arrivano altrettanti KO, con diverse imbarcate contro squadre alla portata e Zampini (classe 1999) e Infante costretti a fare pentole e coperchi per via degli infortuni di Marulli e Ogide. A questo punto la società decide di sostituire l’acerbo Combs con Matt Carlino, che alza e non poco la qualità del gioco biancazzurro, in concomitanza con il rinvio della gara di Trieste. Così, dopo due settimane piene di allenamenti, gli Sharks si presentano rigenerati all’appuntamento interno con Jesi, allora quarta in classifica, e battono prima i marchigiani e poi Ferrara, chiudendo la prima metà del campionato con 4 punti, 2 in meno di Orzinuovi e Bergamo. Anche nelle ultime sconfitte si vede un atteggiamento diverso dei giocatori, tutti migliorati dall’acquisto di Carlino, in primis Marulli, completamente fuori dagli schemi nei primi due mesi di campionato. Roseto giocherà quasi tutti gli scontri diretti al PalaMaggetti, più che mai il fattore che dovrà far lasciare l’ultimo posto ai ragazzi di coach Di Paolantonio, ma una buona parte della salvezza si giocherà anche fuori dal campo, nella scelta dei rinforzi da aggiungere alla squadra.

Redazione BasketUniverso

5 thoughts on “A2 Est: le nostre pagelle sul girone di andata

  1. Diciamo che in ambienti veronesi sponsor e tifoseria spesso collimano, non è una diceria ma un dato di fatto. Non metto in dubbio che il tifo sia genuino: si vede e si sente, ma spesso si “litiga” (virgolettato d’obbligo) perché alcuni si sentono in dovere di proteggere un prodotto che in fin dei conti è “loro”, non so se mi sono spiegato. Dal mio canto non ho mai fatto una critica che non fosse costruttiva e comunque come loro non ho mai aggredito nessuno, da noi ci sono toni molto civili. Per il resto che dirti? Ai tempi di Vicenzi e Fadini si costruiva sulla base della chimica di squadra: i ragazzi venivano presi se caratterialmente e cestisticamente si adattavano agli altri componenti della squadra, adesso non ho ben capito il criterio con cui vengono acquistati. Io mi auguro che la Scaligera prima o poi salga perché è una bella piazza con tante potenzialità, ciao e complimenti per l’articolo.

  2. Quindi fanno così con tutti? 😂 La cosa mi rassicura alquanto visto che spesso ho letto commenti incazzatissimi se provi a fare una valutazione effettiva della situazione o di una partita, criticando anche dei giocatori. Sembra come se gli toccassi un parente o un amico 😁
    Comunque ti dico, onestamente, Verona per me raggiungerà i play-off ma non li vincerà. Può anche arrivare al secondo terzo turno se tutto va bene, ma per la promozione dovrete aspettare il prossimo anno, sperando anche che la squadra sia modificata il meno possibile. Perché anche questo “non costruire un gruppo” vi ha un po’ penalizzato nelle ultime stagioni.

  3. Quando su Facebook ho provato a dire che alcuni giocatori della Scaligera erano svogliati sono stato assalito da 20.000 persone. 🤣 Credo invece che, anche nell’essere tifosi, si debba essere obiettivi. Che dire? Possiamo arrivare in alto, ma questo non è il nostro anno.

  4. Verona ha per le mani una squadra molto forte a mio parere, però, come nelle ultime stagioni, non è ancora riuscita ad esprimersi al meglio per diversi motivi. Già l’anno scorso con Dalmonte aveva ripreso a viaggiare con costanza ma poi ai play-off era caduta fragorosamente contro Ravenna. Quest’anno ha faticato all’inizio per via degli infortuni ma ora, anche con un pizzico di fortuna, sembra aver ingranato la marcia giusta. Seguendo assiduamente il campionato non la reputo una squadra da prime 3 posizioni ma quantomeno da quarta o quinta ai play-off può arrivarci tranquillamente. Su Totè ti dico la mia, anche se posso sembrare cattivo: i mezzi e forse anche il talento ci sono, il problema è l’atteggiamento sbagliato del giocatore, svogliato, poco concentrato e troppo sicuro di sé. Questo, per me, sta frenando la sua crescita. 

  5. Se Dalmonte trova il modo di usare correttamente Totè e se quest’ultimo comincia a puntare il ferro come gli dei del basket comandano Verona può anche fare molto di più. Per adesso è un grande punto di domanda vagante per il campo. Io a Verona ho visto crescere Galanda e Frosini e quando vedo Totè spesso mi viene da piangere.

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