Sorride Scafati: è Alessandro Gentile l’erede di Logan!

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Nel 2014 un giovane 22enne dalle grandi speranze di nome Alessandro Gentile dominava nel campionato italiano di pallacanestro conducendo l’A.J. Milano (da capitano) alla vittoria della finale contro la Mens Sana Siena e riceveva il premio most valuable player delle Finals. E poi subito un ruolo da protagonista nella Nazionale (forse) più talentuosa che avessimo mai avuto, gregario di Belinelli, Bargnani e Gallinari, in quel momento all’apice delle proprie carriere Nba.

Sin da subito si accesero numerose sirene NBA per il figlio di Nando, che in certi frangenti sembrava letteralmente immarcabile per lo strapotere fisico che lo distingueva: un carro armato quando attaccava il ferro, formidabile nell’assorbire i contatti e caricare di falli le difese avversarie, ma anche un’educata mano da fuori  e il palleggio arresto e tiro come marchio di fabbrica. Un giocatore dominante, che spesso e volentieri vinceva le partite da solo.

L’evoluzione della carriera di Alessandro Gentile è tra i misteri più inspiegabili che tormentano gli appassionati della palla a spicchi italiana negli ultimi anni.

Dal 2017, anno dell’addio a Milano, inizierà una diaspora durata ben 7 anni durante i quali non riesce a trovare stabilità cambiando diversi club europei, taluni non proprio di primissima fascia (come Hapoel Gerusalemme ed Estudiantes)  per poi finire addirittura in A2 con la casacca di Udine nella stagione 22/23.

Certo, il carattere un po’ frizzante del nativo di Maddaloni non ha agevolato certi momenti delicati della sua carriera, ma la sensazione è che sia stato seguito in maniera non ottimale e indotto a scelte talvolta sbagliate che ne hanno compromesso lo spessore del profilo.

Intanto Gentile rivede alcune cose del suo bagaglio tecnico, cambiando tecnica di tiro e potenziando ancor di più la sua struttura fisica, motivo per cui diventa un giocatore molto più duttile tatticamente.

A fine mercato estivo 2023 Pino Sacripanti decide di dargli un’altra – e forse ultima – chance per tornare in LBA e dimostrare quanto valga.

Scafati, molto probabilmente, è la piazza perfetta per riaccendere l’impeto e la foga agonistica di un giocatore straordinario che vuole lasciare un bel ricordo in Italia negli ultimi anni della sua carriera.

Ad oggi Ale è tra gli italiani più performanti nel nostro campionato, autore di numerose prestazioni da trascinatore che stanno facendo sognare la piazza del piccolo comune salernitano.

L’aspetto più sorprendente è la maturità e la disponibilità che ha dimostrato nell’accettare un ruolo diverso rispetto ai suoi trascorsi. Da inizio stagione ha sempre vestito i panni dell’operaio senza l’ansia di scavalcare subito gerarchie ben solide in casa Scafati, ha aspettato il suo momento ed è diventato un punto di riferimento per la freddezza con cui riesce a trovare giocate risolutive nei momenti caldi del match.

Diverse vittorie dei gialloblu sono marchiate Gentile, di cui la più importante è la casalinga contro l’ex Olimpia Milano, autentica rivincita, e l’ultima contro Pesaro, che ha sancito il passaggio di consegne nella leadership del team dopo l’addio di Logan.

I numeri in stats, nonostante siano ottimi, non sono sufficienti per comprendere la portata delle prestazioni di Gentile. Si sta attestando tra i migliori difensori della lega, capace di reggere i duelli in post basso anche contro il centro avversario, i rimbalzi che cattura sono sempre contestati, dei punti a referto la maggior parte sono realizzati nei possessi che scottano.

L’interrogativo, a questo punto, è assolutamente legittimo: può ambire al ritorno in maglia azzurra?

Certo, sarebbe una scelta in contro-tendenza rispetto al progetto del Pozz di puntare sui giovani, ma un giocatore così impattante non può non essere tenuto in considerazione!

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Andrea Lambiase

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