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Tragedia di Rieti, arrivano i DASPO e i super testimoni

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Gli inquirenti indagano senza sosta sulla tragedia di Rieti. Un drammatico episodio criminale in cui Raffaele Marianella, secondo autista di un pullman di tifosi di Pistoia, ha perso la vita a causa del lancio di sassi da parte di pseudo tifosi della Sebastiani.

Al momento tre ultras sono in carcere ma sarebbe aperta la caccia ad almeno un quarto elemento. Gli investigatori, stante l’assenza di telecamere in quella zona, stanno incrociando i dati delle celle telefoniche per capire chi si trovasse nei pressi dell’uscita di Contigliano al momento dell’agguato. Al vaglio anche i cellulari dei tre fermati con l’accusa di omicidio per stanare eventuali complici. Nelle prossime ore è prevista l’autopsia sul corpo dell’autista originario dell’hinterland romano: servirà a chiarire se il decesso sia dovuto a un sasso, a una scheggia di vetro o a un sopraggiunto malore.

Oggi iniziano anche gli interrogatori di Manuel Fortuna, Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia, i quali hanno fatto arrivare ai media, tramite i loro avvocati, dichiarazioni di pentimento e incredulità.

Secondo La Gazzetta dello Sport ci sarebbe anche un super-testimone, un minorenne che si trovava in un’aiuola spartitraffico vicino al luogo dell’agguato. Nei momenti successivi sarebbe stato intercettato dalla polizia mentre vagava da solo nei campi limitrofi. Da chiarire se si tratta di un passante o di un ragazzo vicino agli ambienti del tifo organizzato reatino. La sua testimonianza, insieme a quella di alcuni agenti in servizio al palazzetto, sarebbe stata la chiave per procedere all’arresto dei tre.

Nel frattempo sono stati emessi 9 DASPO quinquennali nei confronti di tifosi di Rieti, fra i quali i tre che si trovano al momento in carcere. Per uno dei “dapsati”, già gravato da provvedimento analogo, il divieto di accesso ai luoghi delle manifestazioni sportive sarà di 8 anni. Questi provvedimenti fanno seguito a quelli presi ieri dalla FIP.

La tensione si era creata già al Pala Sojourner, dove i supporters di Rieti avrebbero cercato il contatto con i pistoiesi. Alcuni di loro, dopo essere stati allontanati dalle forze dell’ordine, avrebbero deciso di seguire il pullman, programmando l’agguato dopo il tratto di strada in cui il mezzo veniva scortato dalla polizia, come da prassi per le tifoserie in trasferta. Le indagini si basano anche sul provare l’elemento della premeditazione che, se confermato, aggraverebbe ulteriormente la posizione degli indagati.

Redazione BasketUniverso

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