Julyan Stone Scafati

Venezia-Sassari, le pagelle: Stone anima e cuore, Cerella eroico; un Bilan monumentale non basta

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UMANA REYER VENEZIA

Casarin sv

Stone 8: inizia facendo la staffetta dalla panchina e cercando di portare al termine la sua solita missione di copertura su tutto e tutti. Poi il suo gioco si alza gradualmente di livello: arrivano le triple, aumenta l’intensità in difesa su Spissu, Bendzius e addirittura Bilan, e nel mentre carica tutti i compagni spingendoli moralmente nella rimonta della vita. Rasentava il 28% di media dai 6.75 durante la regular season, ma oggi, nella partita più importante, la percentuale è raddoppiata. Finisce come secondo top scorer con 16 punti accompagnati da giocate fondamentali e 6 rimbalzi. Mentalità vincente e un cuore grande quanto Piazza San Marco. Questo è Julyan Ray Stone.

Tonut 6.5: caldo inizialmente con 7 punti in altrettanti minuti, perde tepore e fiducia con l’andare dei minuti e l’allungo della Dinamo. Un leader che sembra apparentemente abbandonare la nave. Apparentemente. Perché insieme alla Reyer arriva anche lui, e i suoi ulteriori 8 punti sono importantissimi nel momento cruciale. Tre in particolare, quella tripla che vale un’intera serie.

Daye 7.5:  gara 5 o gara 7 che sia, quando c’è una finale in ballo lo statunitense è sempre assatanato. Top scorer della gara con 20, Daye mette tutti i tiri pesanti e si sacrifica cercando di mettere pezze anche nelle difficili difese sul pitturato. Due triple dettano il ritmo della rimonta, una in particolare ha ricordato a tutti che con Venezia non esiste vantaggio che tenga.

De Nicolao 6: fa tantissimi errori durante i minuti in campo, talvolta deleterio persino nel giropalla, marchio di fabbrica orogranata. Però è bastata una preghiera nel buio, quella del 87-87, a ribaltare completamente l’esito dei 40′. Il padovano fa troppo spesso acqua in questa gara 5, ma nonostante tutto avrà dolci ricordi.

Vidmar 5.5:  Bilan oggi è troppo in forma per essere domato dal gigante di Lubiana. Seppur partire dal quintetto potrebbe dare un iniezione di fiducia, oggi proprio non è stato semplice essere sotto canestro. E da domenica sarà Hines l’indiziato speciale.

Chappell 6: anche lui trova fiducia nel momento più positivo della squadra, quello della rimonta. Totalmente assente dal punto di vista realizzativo, trova due giocate fondamentali, in contropiede e a rimbalzo contro i giganti biancoblù. Bastano per la sufficienza piena.

Mazzola 6.5: ancora una volta svolge diligentemente il ruolo di 5 atipico. Marca bene un Bilan stanchissimo e un fresco Happ, senza contare che ha un occhio sempre rivolto ai potenziali strappi di Bendzius. Non è certamente lui l’uomo che deve fare i punti alla Reyer, lui lo sa eppure quando è chiamato al tiro ci prova sempre. Pezza fondamentale nel roster di WDR.

Cerella 7.5: un impatto stra-to-sfe-ri-co! E chi ha visto la gara non può non essere d’accordo. L’argentino è indemoniato in difesa, ma soprattutto in certi frangenti è quasi infallibile al tiro. 7 punti nel primo tempo, altri 3 più rimbalzi nel secondo. In mezzo, eccellenti giocate difensive. E vorrei ricordarlo:  talvolta neanche toglie la sovramaglia. Chapeau!

Watt 5.5: non parte in quintetto e quando entra ha un po’ la testa fra le nuvole. Certo, con il passare dei minuti fa intravedere buoni sprazzi di pallacanestro, però per tanti minuti, soprattutto nei momenti decisivi, rimane seduto. Un dato di fatto? Il minutaggio è drasticamente calato con il passare delle gare. Si riprenderà in tempo per la semifinale?

Jerrells 6: partita criptica la sua. Alterna giocate incredibilmente complesse a veri e propri errori da principiante. Si mangia Burnell diverse volte ma poi fa scelte veramente discutibili, specie sul -14. Poco pragmatico, ma una certezza alla lunetta. 9 punti e sufficienza raggiunta.

All. De Raffaele 7: fa girare tantissimo le rotazioni, trova soluzioni a partita in corso ma sa rimanere fermo nelle sue idee iniziali quando ci crede ciecamente. La sua squadra ha fatto passi avanti incredibili: dopo il dato sui rimbalzi migliorato, anche quello sulle palle perse (solo 9 rispetto alle 17 dei giorni precedenti). Ci crede sempre, anche quando le cose si mettono malissimo. Scacchista e condottiero.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Spissu 5.5: amministra al meglio i ragazzi nella prima parte di gara, servendo al meglio i suoi compagni e approfittando della mano leggera di De Nicolao. Poi il cliente diventa Stone e la gara si fa ancora più complicata. Senza triple (0/4) per le mani, con un mastino alle calcagna,  Spissu fa di tutto per non perdere la testa, e ci riesce quasi fino alla fine. Quasi, per l’appunto. Perché quella disattenzione sulla marcatura di De Nicolao vale una partita intera.

Bilan 7.5: 26 punti e 9 falli subiti per il centrone croato, assoluto perno del gioco biancoblù e in certi frangenti anche unica ancora di salvezza nel trambusto veneziano. Arriva a 5/5 ai liberi ma complice la stanchezza e, forse le difficoltà a mantenere una squadra intera sul groppone, da lì inizia a calare anche in una delle sue peculiarità come il tiro della carità. Nel finale non gira più, ma giustamente non può avere nessuna colpa che non sia stata abbastanza espiata dalla prestazione monstre.

Kruslin 6: disattenzioni difensive a parte, il classe ’89 croato ha poco da rimproverarsi. Quando è stato in campo si è sempre fatto trovare pronto al tiro, nonostante percentuali tutt’altro che positive talvolta. Fosse stato più aggressivo in certi frangenti lo avrebbe aiutato poi quando la tensione si è alzata. Ma a mente fredda è sempre più facile parlare.

Happ 4.5: le prestazioni splendenti di gara 2 e gara 3 sono forse state un fuoco di paglia? Non si sa. Rimane che questa è stata una delle tante prove discutibili di questo ragazzo nella breve esperienza sassarese. Oggi più che mai serviva il quid, ma non è arrivato. Anzi non si è neanche provato. Avrà modo di rifarsi prossimamente.

Katic 5: 7 punti nel momento migliore dei suoi, poi il gelo. Scompare o viene eclissato dalla difesa ottima degli esterni orogranata.

Burnell 5.5: i problemi alla schiena si fanno sentire più che mai, lui comunque corre e fa di tutti per evitare che questi lo dominino. Tanti rimbalzi, tanto cuore ma ancora tanti limiti fisici lo costringono a lasciare più volte il primo passo agli avversari, da Jerrells a Daye, e infine Chappell. Rimane comunque una grandissima stagione con la maglia Dinamo.

Bendzius 6: dopo l’exploit di martedì il lituano prova a ripetersi, ma lo score sorride solo parzialmente. In difesa fa parecchia fatica, compensa con i rimbalzi (9 con 15 punti) ma perde parecchio smalto con il passare dei minuti. Come attaccante fa paura, come difensore, soprattutto nei momenti caldi, deve ancora imparare qualcosina.

Gentile 5.5: tante cose buone, si spende tantissimo in campo e quando il gioco si fa duro riesce anche ad andare ai punti. Nel finale è però anche lui travolto dall’ondata avversaria, dai terra aria nati dalla caparbietà dei colleghi avversari. E questo non può che diminuire il voto, almeno di mezzo punto.

All. Pozzecco 5.5: mette i ragazzi a suo agio e, come sempre accaduto nella serie, si prende una fetta di partita per sé. Poi per la terza volta finisce sconfitto in rimonta, dopo che i giocatori, stremati, hanno dato tutto. Colpa del coach? Non la prima volta, ma la terza forse sì. Ci sono scelte dettate dalla fiducia, altre dettate dalla testa e dalla conoscenza del gioco. Certo, uscire dopo un +18 fa sicuramente rosicare, ma non tutto può essere fortuna o sfortuna.

Mario Puggioni
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