L’anno scorso, di questi tempi, la Reyer Venezia era alle prese con la grana Bruno Caboclo, ingaggiato in estate e poi mai arrivato in laguna. Il lungo brasiliano volò prima negli USA per la preseason con una squadra israeliana e poi firmò col Partizan Belgrado, Venezia andò per vie legali vincendo la causa davanti alla FIBA. Quest’estate è successo qualcosa di simile: sotto contratto per un’altra stagione con il Partizan, Caboclo ha tentato in tutti i modi di liberarsi, alla fine riuscendoci, prima sognando un ritorno in NBA e infine firmato con l’Hapoel Tel-Aviv.
Intervistato dal serbo Sportal, Neven Spahija, allenatore della Reyer, ha commentato in modo curioso il caso-Caboclo:
È speciale. Il calcio ha José Mourinho, noi abbiamo Caboclo. Cosa posso dire? Ho un buon rapporto con Bruno. Ho preso sul personale la sua decisione l’anno scorso, considerato che avevamo già lavorato insieme a Memphis. Quando è arrivato a Memphis, l’ho aiutato a venire a vivere nel mio stesso quartiere, nello stesso condominio. Eravamo molto legati e in qualche modo ho avuto un ruolo nella sua decisione di firmare con Venezia. Lo considero un giocatore di livello superiore, un giocatore NBA, ma non è in NBA proprio per questi comportamenti. Non penso sia un cattivo ragazzo, semplicemente ha queste patologie infantili, non so come chiamarle. Non so davvero come qualcuno possa comportarsi in questo modo, a questi livelli.
- Michael Jordan si regala un’auto UNICA al mondo per la sua collezione - 8 Ottobre 2024
- Shams Charania è l’erede di Woj: ufficiale il suo passaggio a ESPN - 7 Ottobre 2024
- Simone Fontecchio è partito in quintetto alla prima partita di preseason - 7 Ottobre 2024