Nella giornata di ieri il mondo ha appreso della sentenza dell’anti-doping per Jannik Sinner, che ha fallito 2 test a Indian Wells, torneo disputato a marzo in California. Nonostante la positività all’anti-doping, Sinner non è stato squalificato perché da regolamento del TIAT (l’agenzia anti-doping tennistica) bisogna attendere la sentenza, e non basta fallire dei test per essere sospesi. Le indagini hanno poi accertato l’involontarietà da parte del tennista azzurro: gli saranno comunque tolti 400 punti dalla classifica ATP e dovrà restituire il premio vinto a Indian Wells, circa 300.000 euro per il terzo posto, ma non sarà squalificato. D’altronde la sostanza che ha causato la positività di Sinner, il clostebol, è stato trovato nell’organismo del tennista in una quantità irrisoria, pari ad un miliardesimo di grammo.
Ma in queste ore il caso di Sinner, controverso più per le polemiche di altri tennisti come il greco Nick Kyrgios, sta oltrepassando i confini del tennis, complici anche alcune fake news che stanno circolando sui social.
Secondo la tesi di Sinner e del suo staff, il clostebol sarebbe entrato a contatto col tennista tramite il suo fisioterapista, Giacomo Naldi. La sostanza sarebbe stata contenuta in una pomata cicatrizzante che il fisioterapista si sarebbe applicato su un dito della mano tagliato: entrando poi la mano in contatto col corpo di Sinner, sarebbe avvenuto il “passaggio” incriminato.
In queste ore molti utenti sono andati a riguardare le immagini di Indian Wells: in occasione della partita tra Sinner e il tedesco Jan-Lennard Struff del 10 marzo, Naldi venne inquadrato in tribuna con una fasciatura ad un dito che confermerebbe questa la tesi.
Indian Wells 2024
Giacomo Naldi and the bandaged finger on which the drug containing clobestol was applied.
It is what it is, a series of unfortunate event. pic.twitter.com/xYYnBs8g0p
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) August 20, 2024
C’è chi però non ci crede e cerca un modo per dimostrare la volontarietà di Jannik Sinner, scavando nel passato di Naldi. Passato che collega direttamente il fisioterapista al mondo del basket: lo specialista ha infatti lavorato diversi anni alla Virtus Bologna, prima di entrare nello staff del tennista nel 2022. Su X un account, con centinaia di condivisioni e like, ha tentato di collegare il caso di Sinner a quello di Riccardo Moraschini, risultato positivo all’anti-doping quando giocava per Milano, nell’ottobre 2021. “Ora salta fuori che Giacomo Naldi è stato coinvolto in un caso simile in precedenza, in un altro club sportivo con la stessa identica sostanza proibita” si legge nel tweet diventato virale.
So now comes out that Giacomo Naldi (Sinner’s physio) was already involved in similar incident before with another sports team with same exact banned substance.
So how we can now believe the excuse they gave that they didn’t know? They clearly knew and had excuse ready in case… pic.twitter.com/Y4BVdIBCLy
— cestlaviemacher | (@cestlaviemacher) August 20, 2024
Nulla di più falso: anche se Naldi lavorava nel basket italiano con la Virtus in quel periodo, non c’è alcun collegamento tra lui e Moraschini, se non l’utilizzo involontario della stessa sostanza, contenuta in una pomata cicatrizzante. Stando a quanto raccontato dal giocatore, in quel caso era stata la moglie l’utilizzatrice della pomata. Sempre di clostebol si parlava nel maggio 2019, quando fu trovato positivo all’anti-doping Christian Burns. Il giocatore venne fermato, anche qui il problema si rivelò essere la pomata cicatrizzante che Burns avrebbe usato per curare una ferita della figlia.
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