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Cronistoria delle 22 ore grottesche della Virtus Bologna

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Avete presente la definizione di umorismo di Pirandello? Il sentimento del contrario con l’esempio della signora imbellettata?

Il grottesco è quel contrario che scatena sia il comico che l’umorismo, praticamente l’assurdo e il paradosso della realtà che viviamo, che è un frutto/risultato dei comportamenti e delle situazioni vissute dall’uomo. Ovviamente non è qualcosa di voluto e di ricercato in quanto tale ma è l’esito “naturale” delle relazioni tra uomini (maschere). 

Grottesco. Non ci viene in mente un aggettivo più calzante per la sequenza di eventi che hanno caratterizzato le ultime ore in casa Virtus Bologna.

Esoneri, voci incontrollate, critiche fortissime, suggestioni, sogni, rabbia, reintegri e annunci. In meno di 24 ore a Bologna è successo di tutto, anche se probabilmente i tifosi delle V Nere ne avrebbero fatto volentieri a meno.

Comincia tutto alle 20:06 di lunedì 7 Dicembre, quando sul sito della Virtus Bologna compare una nota che comunica l’esonero di Sasha Djordjevic. Un fulmine quasi a ciel sereno. Quasi perché dopo quattro sconfitte consecutive in casa è normale che qualche nuvola, magari non minacciosa, si addensi.

In ogni caso l’annuncio è il primo di una serie di atti che scatenano il panico fra tifosi, appassionati e addetti ai lavori. Partono subito il toto-sostituto e la ricerca delle cause che hanno portato all’esonero. Mentre tutti i giornalisti di Bologna cercano di raccapezzarci qualcosa, sui social c’è chi si sbilancia dicendo che è praticamente fatta per l’arrivo di Sergio Scariolo. Peccato che la notizia in questione risalga a 17 anni fa e oltretutto si registri anche un tentativo di farla passare per “non ancora ufficiale”. Il che suona un po’ come quando su Facebook fai notare una fake news a un altro utente e ti risponde: “Ah è una bufala? Ma potrebbe comunque essere vero”. Insomma, non una bella cosa di questi tempi.

In ogni caso il nome di Luca Banchi balza in pole position, più defilata la suggestione Zelimir Obradovic. Senonché inizia a circolare uno screenshot del sito dei Raptors, addirittura tristemente ripreso da qualche blog, in cui non compare il nome di Scariolo nella sezione “team”. E via di nuovo con i voli pindarici. In realtà basta andare nella sezione “management” per avere conferma (semmai ce ne fosse stato bisogno) della solidità della posizione dell’allenatore italiano all’interno della franchigia canadese. Nemmeno la rassicurazione inviata dal diretto interessato ad alcuni colleghi riesce a impedire che il nome del ct della Spagna compaia sulle pagine di qualche quotidiano nazionale.

A movimentare ulteriormente la serata ci pensa Stefan Markovic. Il play serbo si schiera apertamente dalla parte di Djordjevic, dando degli incompetenti ai suoi dirigenti in una story su Instagram. Un’uscita che non può far altro che metterlo in discussione, infatti le notizie su un suo possibile taglio o quanto meno allontanamento si diffondono nel giro di pochi minuti.

Ultimo tassello del puzzle? Le indiscrezioni sulle motivazioni che hanno spinto alla cacciata di Djordjevic: un acceso diverbio fra il coach e la dirigenza virtussina (Baraldi – Ronci) riguardo l’impiego di Belinelli nel match con Sassari, da unire alla sconfitta e all’espulsione rimediata dall’allenatore.

Con un mare di inquietudini e il timore di aver buttato via in poche ore tutti i sogni di gloria, i tifosi bianconeri vanno a letto. Piccola eccezione (forse) per quei tifosi che utilizzano solamente Instagram e a cui nessun amico ha pensato di comunicare la notizia. Sì, perché sul profilo ufficiale della Virtus dell’esonero di Djordjevic non si è mai parlato, né con un post né con una story. In effetti ci ha pensato Markovic ad avvisare tutti…

Si svegliano con un’altra bella notizia: non solo Markovic è un separato in casa e sarebbe inviso a tutto lo spogliatoio, ma anche Teodosic sarebbe pronto a fare le valige. Nel frattempo si comincia a parlare di telefonate con Banchi e Obradovic sulle quali noi non ci sbilanciamo*, non sapendo (noi*) se ci siano state o meno. *ridondanze volute

Ci si avvia stancamente all’ora di pranzo ma il pomeriggio si apre con l’ingresso in campo, direttamente da Atene, di Nemanja Nedovic (ex Milano, ora al Panathinaikos) che si prende la briga di difendere il connazionale dicendo che non è assolutamente vero che tutti i compagni lo odiano.

Poi l’imponderabile (come se gli avvenimenti di prima fossero prevedibili). Poco prima dell’ora del tè Sasha Djordjevic viene avvistato negli uffici della Virtus. “Starà andando a sgomberare la scrivania”, pensano i tifosi. Ma i cronisti bolognesi appostati fuori dalla Palestra Porelli, sfidando acqua e freddo (onore a loro), parlano di un incontro in corso fra il coach e la dirigenza, lanciando l’indiscrezione di un clamoroso reintegro.

Mentre il colloquio procede (o forse era finito da poco), arriva un altro comunicato della Virtus, le cui tempistiche rappresentano un grosso indizio. Si scrive che domani Belinelli non giocherà in EuroCup a causa di un infortunio che – attenzione – risale a domenica mattina. In questo modo, con più di 48 ore di ritardo, si fornisce una spiegazione del perché il giocatore non sia sceso in campo contro Sassari. Vero o no, la nota rappresenta ben più di una mano tesa verso Djordjevic perché l’assenza del Beli contro il Banco viene derubricata da reato di lesa maestà preso malissimo dalla dirigenza virtussina a saggia decisione dettata dallo staff medico.

E infatti pochi minuti dopo arriva l’ufficialità del reintegro mentre Djordjevic dirige l’allenamento, Baraldi interviene a Radio 108 e (per non farsi mancare niente) il sito della Virtus va in crash per qualche decina di minuti, probabilmente a causa dei tanti accessi.

Le dichiarazioni dell’amministratore delegato rappresentano la summa di tutta la storia. Oltre a comunicare il ritorno di Djordjevic e che Markovic se la caverà solo con una multa, Baraldi prova ad addolcire la pillola parlando di litigi in famiglia, caratteri forti, reazioni istintive, arrivando ad aggiungere che l’esonero è arrivato per dare una scossa. E poi precisa di non aver mai cercato un altro allenatore: su queste parole ci permettiamo di avanzare una piccola riserva ma nel gioco delle parti può starci. Ciliegina sulla torta: “La Virtus ne esce più forte”. Vabbè…

Nel frattempo (stavolta sì) il ritorno di Djordjevic viene annunciato anche su Instagram, con una story. E magari qualcuno un po’ meno attento potrebbe anche essersi confuso, visto che sullo stesso canale non si era mai parlato di esonero.

Così siamo arrivati alle 18, 22 ore dopo l’inizio del “teatrino” (nessuno se la prenda, se tutto questo è ricondotto a dinamiche pirandelliane come altro potremmo definirlo). Tutto bene quel che finisce bene? Saranno il tempo e il campo a dirlo. Però una cosa è certa: è stato tutto così assurdo da risultare, per l’appunto, grottesco. A Pirandello non piaceva il basket ma fosse stato ancora vivo magari, dopo questa storia, avrebbe iniziato a seguirlo, se non altro per cogliere qualche spunto.

Anche se la parte comica della vicenda i tifosi della Virtus, pure quelli maggiormente appassionati di letteratura, avranno fatto un po’ fatica a coglierla. Ma non è il caso di fargliene una colpa.

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