Eurotalents: Deni Avdija, l’Israele prossima al ritorno in NBA

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BasketUniverso torna con la sua rubrica dedicata ai giovani talenti europei, i più intriganti se non altro per un futuro in Europa o addirittura oltreoceano. Oggi ci spostiamo in Israele, a Tel Aviv in particolare, dove il Maccabi è da sempre un punto di riferimento per il grande basket europeo come squadra di primo livello; l’attenzione è quasi esclusivamente dedicata ad americani di primo livello, ma ultimamente stanno trovando spazio anche le linee verdi di formazione del club gialloviola.  Nonostante un Dragan Bender mai riuscito ad esplodere in NBA, il club ha trovato risposte positive nella crescita di Yovel Zoosman, duttile guardia classe 1998 che è stato capace finora di conquistarsi, anche con merito, minuti importanti in Eurolega, ma è un altro il gioiello israeliano all’interno del roster, un giocatore il cui potenziale è dato da molti scout in grado di poter competere oltreoceano, ossia Deni Avdija.

NOME: Deni Avdija (here available ENG version)

NATO: 3/1/2001

RUOLO: SF

SQUADRA: Maccabi Tel Aviv

realgm.com
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FISICO: 203 cm per 95kg circa. Si tratta di un atleta nella media, molto mobile ma ancora privo di un cambio di ritmo e di esplosività che potrebbe permettergli di essere disarmante. Lo sviluppo muscolare a livello di forza e massa non è ancora sufficiente per sostenere lo scontro fisico con giocatori di pari ruolo, ma la coordinazione dei distretti corporei è molto buona. Ha anche una buona lateralità e un lavoro di piedi piuttosto veloce.

TECNICA: Ha proprietà di palleggio molto sopra la media rispetto alle caratteristiche di un’ala, veloce e controllato abbastanza da creare un vantaggio, anche se il primo passo e il cambio di direzione devono ancora essere potenziati per essere davvero efficienti. E’ molto migliorato come passatore: è bravo nel trovare le linee di passaggio dai raddoppi, nelle situazioni di pick-and-roll e anche nelle penetrazioni a canestro, ma soprattutto nei contropiedi dove dimostra una visione di gioco spaventosa per poter innescare velocemente i compagni per un comodo lay-up in pochi secondi. Il tiro è sicuramente un’arma d’élite: la direzione dei piedi è perpendicolare al movimento, ma la meccanica è molto pulita e abbastanza fluida anche nell’esecuzione con un buona parabola. È abbastanza reattivo come rimbalzista, facendo buon uso dei suoi cm, anche se non presenta il fisico per competere con giocatori più solidi. Alla voce stoppate, la sua elevazione non è sopra la media, ma può competere contro le guardie grazie a un buon timing.


(FONTE: FIBA Youtube Channel)

ATTACCO: È uno scorer naturale che attacca il canestro in maniera versatile con un largo repertorio di soluzioni per battere la difesa. Nelle situazioni di 1v1 spesso mira a battere l’uomo dal palleggio piuttosto che con l’uso del primo passo e grazie al controllo della palla e del corpo può cambiare soluzione anche in penetrazione; ha anche una buona costruzione del tiro dal palleggio, specialmente dalla lunga distanza. Fa un uso abbastanza buono del blocco nelle situazioni di pick-and-roll, da cui riesce a lasciare indietro l’avversario o a ottenere un cambio vantaggioso per attaccare il canestro o crearsi un tiro da fuori. Tuttavia tende troppo a fidarsi delle soluzioni di isolamento: questa soluzione toglie ritmo e rapidità alla continuità offensiva della squadra e spesso conduce il giocatore a tiri forzati, che possono essere compensati da un maggiore sviluppo del QI cestistico, che è in continua progressione, e da una maggiore fiducia in i compagni di squadra. Lontano dalla palla agisce soprattutto in transizione e sul perimetro, anche se non è molto mobile per dare una linea di passaggio sui tagli all’interno dell’area. Contro la difesa della zona, agisce molto più come tiratore sul perimetro.

DIFESA: Nel complesso parliamo di un difensore onesto. Nelle situazioni di 1v1 non ha una velocità negli scivolamenti e nei cambi di lato che gli consentono di tenere pienamente il passo di guardie o giocatori dello stesso ruolo e sta ancora lavorando per difendere giocatori più mobili e nell’uscita dei blocchi per mantenere il vantaggio difensivo, sia nel forzare che nello scivolare sotto per evitare di fatto il cambio sugli accoppiamenti. Nonostante questo, ha una posizione difensiva accettabile e attraverso questo può mostrare potenziali lampi di intelligenza di gioco nelle letture lontano dalla palla come potenziale stealer da cui spingere le transizioni veloci.

PERSONALITÀ: è molto lucido e difficilmente sbaglia la gioca; possiede potenziali qualità di leadership e comprensione del gioco che lo rendono un componente particolarmente affidabile all’interno di un gruppo, anche per la fiducia che riceve dai compagni di squadra.

 

Nel complesso abbiamo di fronte un ala versatile capace di ricoprire tutti i ruoli degli esterni sul parquet con discrete capacità per ciascun ruolo sia offensive che difensive; attualmente è un giocatore ben lontano dalle reali prospettive NBA, nonostante la grande esperienza maturata in ambito internazionale tra tornei giovanili FIBA e l’ANGT: questo perchè attualmente si trova in un contesto dove vincere è un obbligo a qualsiasi livello nazionale e internazionale e servono i cosiddetti giocatori pronti per affrontare al meglio la pressione e le richieste della società. La speranza più forte attorno a questo giocatore è che l’anno successivo sia quello giusto per poter avere minuti costanti tra campionato ed Eurolega per entrare definitivamente all’interno dei radar NBA per una possibile chiamata al Draft. Il presente al momento richiede pazienza, ma i mezzi non mancano di certo per raggiungere l’obiettivo transoceanico.

 

Federico Gaibotti

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