G4 Milano – Virtus, pagelle: Mirotic illegale, Melli stoico, l’impronta di Messina

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L’Olimpia Milano si laurea Campione d’Italia per la terza volta consecutiva. L’EA7 vince gara 4 con pieno merito, sugellando una finale che l’ha vista praticamente sempre in vantaggio nei confronti della Virtus Bologna, apparsa molto più stanca dal punto di vista fisico e mentale. Le pagelle di gara 4.

Olimpia Milano

Tonut 6,5: un ottimo inizio in attacco, una tripla pesante, tante piccole cose e il solito impatto in difesa.

Melli 7,5: lotta sempre come un leone sporcando tantissimi tiri agli avversari, infila anche due canestri dall’arco importanti per lanciare la fuga dei suoi.

Napier 6,5: metronomo impeccabile con assist da spellarsi le mani, stasera non c’è bisogno di cercare la gloria personale.

Flaccadori 7: ennesima partita di grandissima personalità delle sue Finals, mettendo in mostra due mani da pianista.

Shields 6: un po’ in sordina, si fa vedere con qualche lampo dei suoi e tanta fisicità nella metà campo difensiva.

Mirotic 8: domina la partita senza dare mai l’impressione di mettere le marce alte, spesso sembra giocare da fermo ma ha un talento fuori categoria, nessuno può arginarlo quando è in serata.

Hall 6,5: non è la sua serata migliore dal punto di vista offensivo ma si conferma giocatore imprescindibile nello scacchiere di Messina, specialmente nei momenti delicati.

Hines 6: i consueti 10 minuti di sostanza, in cui non fa rimpiangere Melli.

Voigtmann 6: serata non felice al tiro ma anche lui riesce a rendersi utile in tante piccole cose.

Coach Messina 7: accorcia le rotazioni, alterna sapientemente Napier e Flaccadori, si affida a Mirotic e lo protegge con un sistema difensivo che in tutta la serie ha messo in grossa difficoltà la Virtus.

 

Virtus Bologna

Lundberg 6,5: fra i pochi a riuscire a prendere iniziative sensate nell’attacco bianconero ma anche a lui manca continuità.

Pajola 5,5: gli manca un po’ dell’energia che lo contraddistingue, anche lui fisiologicamente appannato alla fine di una stagione in cui ha speso tantissimo.

Shengelia 5: dalle sue mani passano tanti palloni, si prende le responsabilità ma gli manca la lucidità per tradurle in cose positive per le V Nere.

Dunston 6: esperienza e verticalità al servizio della causa, molto bravo anche nelle situazioni di cambio difensivo sui pick and roll.

Polonara 6: tanto coinvolto nell’attacco bolognese, sbaglia qualche tiro aperto ma il suo apporto è molto prezioso.

Cordinier 6,5: le sue incursioni al ferro a tratti sono fra i pochi punti fermi della Virtus e impediscono il tracollo.

Belinelli 4,5: serie complicatissima, in cui soffre maledettamente la difesa perfetta organizzata dai biancorossi, in questa gara 4 non riesce mai ad entrare e coach Banchi è costretto a dargli poco spazio.

Hackett 5,5: pochissimi minuti (7) al culmine di una serie in cui è sembrato sulle gambe, nonostante un paio di giocate interessanti in avvio.

Mickey 4: torna il giocatore avulso visto per larghi tratti di questa stagione, nei suoi 12 minuti ci sono solamente 5 falli e poco altro.

Abass 7: l’ultimo a mollare fra le V Nere, prende sulle spalle la squadra e tenta di tenerla a galla con talento e atletismo.

Coach Banchi 5: si è vista anche in queste Finals la Virtus appannata della seconda parte di stagione, Milano la surclassa a livello di energia e lui non riesce mai a trovare risorse per invertire la rotta, con alcuni senatori (Belinelli e Hackett su tutti) che non ne avevano più.

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