Da poche ore è terminato il match alla Itelyum Arena di Varese e non si fa altro che parlare di Matteo Librizzi. La prestazione da 28 punti e 9 assist nel trionfo odierno della Openjobmetis contro la corazzata Virtus Bologna segna il possibile punto di partenza di un giovane che ha dimostrato carattere da vendere, prima ancora di affrontare qualsivoglia discorso tecnico.
Librizzi è una bella scoperta ed è sbocciato nel momento del bisogno, quando l’ambiente Varese sembrava essersi scoraggiato dalla partenza di Nico Mannion e una classifica recitante una vittoria e cinque sconfitte.
Il playmaker classe 2002 è nato e cresciuto a Varese, e ricalca alcune caratteristiche dell’interpretazione classica del ruolo. Pulitissimo tecnicamente, impressiona per la qualità di scelte che sa adottare. È chiaro che, nonostante la giovanissima età, ha avuto un impatto sicuro e deciso con il campionato, realizzando le sue due migliori prestazioni con le avversarie di maggior valore affrontate finora dai lombardi (contro Trapani 18 punti e 8 assist, oltre alla gara contro la Virtus).
Varese, ad oggi, è la meta ideale dove far crescere giovani come Matteo Librizzi.
Spesso criticata per l’attitudine a subire troppi punti, bisogna considerare che la squadra di Mandole predilige ritmi partita elevatissimi (a tutti gli effetti paragonabili alla NBA), il che genera ovviamente un maggior numero di possessi offensivi nei 40 minuti per gli avversari, esponendola naturalmente al rischio di prendere imbarcate com’è avvenuto in questo primo mese e mezzo di stagione. La filosofia di gioco in casa Varese va avanti da oltre 3 anni nonostante siano cambiati 3 coach e molti interpreti: ricerca del ritmo, prendere il primo tiro pulito che si presenta nell’azione offensiva, a costo di tirare sempre nei primi 8 secondi dell’azione; non a caso il roster è costruito su giocatori molto atletici e con mani educate.
Campo fertile, eccome, per un giovane di buone speranze che ha voglia di scendere in campo per divertirsi, magari davanti allo stesso pubblico che da bambino frequentava in curva. Le modalità di inserimento dei giovani nel nostro campionato sono sempre state oggetto di dibattito. La gestione, ad esempio, adoperata da coach Messina è completamente diversa. Visione che si scontra nettamente con quella perpetrata in casa Varese o, ad esempio, anche a Trento, dove giovani promettenti come Ellis e Niang hanno avuto sin da subito un ruolo importantissimo nella squadra che sta per ora dominando la LBA con 7 vittorie su 7.
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