NCAA March Madness: Gonzaga e Michigan passano il turno. Fuori Iowa, USC demolisce Kansas

NCAA Recap

Dopo la scrematura del primo round di questa March Madness, si entra ancora di più nel vivo della competizione: il Second Round promette dure battaglie e sentenzierà la differenza tra chi lotterà per le Sweet 16 e chi dovrà lasciare la competizione anzitempo. Ecco i risultati che chiudono il secondo round:

#2 IOWA – #7 OREGON 80-95

Primo test vero per Oregon (saltato il First Round causa COVID-19 tra le fila di VCU), prova superata e via alle Sweet 16, a discapito di Garza e della sua Iowa, n.8 del ranking NCAA: il ritmo della gara è altissimo sin dalle prime battute, con le squadre che rendono molto piacevole la sfida tenendo l’equilibrio e sfoderando i propri pezzi forti (Duarte da un lato e Garza dall’altro), poi nel finale di tempo sono i ragazzi di Dana Altman a piazzare il primo vero cambio di marcia con un 10-0 di parziale che vale il 46-56 all’intervallo. Gli Hawkeyes provano a rimettere in piedi, tuttavia non solo Oregon amministra bene ma allarga anche il divario a metà frazione (arrivando anche a +20), mettendo in discesa la propria partita. Tra le fila dei Ducks, Chris Duarte non delude le attese piazzando una gran prova da 23 punti e 7 assist, ben supportato da Will Richardson (19 punti, 6 rimbalzi, 7 assist), dalla solida prova al tiro di LJ Figueroa (21 punti e 7 rimbalzi con 5/9 dall’arco) e dal lavoro sotto le plance di Eugene Omoruyi (17 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate). Per i ragazzi di Fran McCafferry non basta un losing effort di livello di Luka Garza (36 punti con 14/20 al tiro e 9 rimbalzi, salutato da grandi applausi all’uscita dal campo nel finale), spalleggiato da Joe Wieskamp (17 punti, 6 rimbalzi e 5 assist) e da Patrick McCafferry in uscita dalla panchina (10 punti).

 

#1 GONZAGA – #8 OKLAHOMA 87-71

Non sbaglia Gonzaga, che sconfigge Oklahoma al termine di una partita in cui i Bulldogs hanno sempre avuto il controllo della situazione grazie alla superiorità sul piano fisico e sulla distribuzione equa dei possessi: dopo un primo tempo in cui non hanno forzato la mano, nella ripresa i ragazzi di coach Mark Few hanno saldamente preso le redini in mano tenendo a bada i Sooners oltre i 15 punti di margine, gestendo la gara e andando a centrare le Sweet 16. E’ Drew Timme il perno chiave degli Zags con una prova monstre da 30 punti, 13 rimbalzi e 4 assist; a supporto si segnala un Jalen Suggs da 16 punti, la buona verve dall’arco di Corey Kispert (16 punti con 4/8 dall’arco) più i 12 punti e 8 rimbalzi di Joel Ayayi. Tra le fila dei ragazzi di coach Lon Kruger, non basta un combattivo Austin Reaves che piazza un losing effort da 27 punti, un preizoso Alondes Williams in uscita dalla panchina con 15 punti e un Jalen Hill da 11 punti. Delude il gigante Brady Manek con una prova da appena 1/9 dal campo.

 

#1 MICHIGAN – #8 LSU 86-78

Fatica più del previsto Michigan per avere la meglio su LSU al termine di una gara che ha visto i Tigers sfoderare una prova combattiva, ma non sufficiente per firmare il passaggio alle Sweet 16: infatti sono proprio gli uomini di coach Will Wade a tenere le redini del gioco nei primi 20′ e, anche quando Michigan riesce finalmente a prendere vantaggio, LSU c’è (43-42 all’intervallo). L’equilibrio si protrae anche nella ripresa, ma negli ultimi 10 minuti il gioco di squadra, l’affidabilità delle singole opzioni e la maggiore intensità difensiva giocano a favore dei Wolverines che costruiscono un vantaggio oltre i due possessi di margine, che difendono bene fino alla sirena finale. Tra le fila dei ragazzi di Juwan Howard, Eli Brooks firma una gran prova da 21 punti e 7 assist, ma ancora più preziosi sono i 21 di Chaundee Brown in uscita dalla panchina, vero fattore chiave della gara, soprattutto nel momento in cui Michigan riesce a prendere il largo nel finale; risponde presente anche Franz Wagner con 15 punti e 7 rimbalzi, oltre alla doppia doppia da 11 punti e 12 rimbalzi di Hunter Dickinson. Per LSU non bastano due losing effort pazzeschi del freshman Cameron Thomas (30 punti, 10/23 dal campo) e di Javonte Smart (27 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, anche se storce il naso il 2/10 dall’arco); anche Trendon Watford in doppia cifra con 11 punti.

 

#3 KANSAS – #6 USC 51-85

Quella che poteva essere una sfida intrigante tra due college di livello, si è trasformata in un massacro a senso unico con un +34 roboante di USC su una Kansas troppo arrendevole per essere vera: i Jayhawks reggono appena 10 minuti prima di farsi schiacciare dalla fisicità e dall’alto livello di intensità dei Trojans che alzano il divario fino a 40-21 dell’intervallo, che rende la scalata difficile ma non impossibile. Invece è una resa totale per i ragazzi di Bill Self che non solo non riescono a rispondere, ma subiscono un passivo ancora peggiore per un’uscita dal torneo davvero deludente. Nella partita pressoché perfetta dei ragazzi di Andy Enfield, si distinguono i fratelli Mobley, con Isaiah che ne 17 punti (4/5 dall’arco), conditi da 8 rimbalzi e 4 assist, mentre giganteggia Evan con 10 punti, 13 rimbalzi, 5 assist e 3 stoppate. A supporto dei due, si notano i 13 punti di Isaiah White, i 12 di Tahj Eaddy e i 10 in uscita dalla panchina di Chavez Goodwin. Per i Jayhawks si salvano solo i 15 punti (con 6 rimbalzi e 4 assist) di Marcus Garrett.

 

ALTRI RISULTATI:

#11 UCLA – #14 ABILENE CHRISTIAN 67-47
UCLA
: Juzang 17, Riley 12+12 rimbalzi, Jaquez 10
ABILENE CHRISTIAN
: Morris 14

#5 CREIGHTON – #13 OHIO 72-58
CREIGHTON: Zegarowski 20, Jefferson 15, Bishop 12+15 rimbalzi, Mahoney 11, Ballock 10+5 assist
OHIO: Wilson 12, McDay 11, Roderick 10

#4 FLORIDA STATE – #5 COLORADO 71-53
FLORIDA STATE: Polite 22, Osborne 11
COLORADO: Schwartz 13, Battey 11, Wright 10

#2 ALABAMA – #10 MARYLAND 96-77
ALABAMA: Schackelford 21, Petty 20, Quinerly 14, Reese 13, Primo 10
MARYLAND: Wiggins 27, Ayala 13, Scott 12, Morsell 10

Federico Gaibotti

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