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Pat Beverley potrebbe lasciare Israele per le pressioni della fidanzata

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Da quando ha messo piede a Tel-Aviv, firmando in estate con l’Hapoel, Pat Beverley si è trasformato in un fervente sostenitore di Israele, almeno per quanto riguarda la qualità della vita nonostante la guerra in corso. Ogni volta che ha parlato in pubblico o nel suo podcast, l’ex giocatore NBA ha espresso solo parole positive nei confronti di Israele, arrivando a criticare l’ex compagno Johnathan Motley, che a suo dire avrebbe utilizzato la guerra come “scusa” per andarsene.

Ora però Beverley rischia di fare la stessa cosa di Motley. Ne ha parlato durante l’ultimo episodio del suo podcast, spiegando anche perché gli è nato questo dubbio:

“Ora sono a Tel-Aviv, in Israele. Da quando sono arrivato, mi hanno trattato tutti in maniera straordinaria, è fantastica la libertà che ho, la possibilità di giocare a basket, il modo in cui la comunità ebrea mi ha accettato e il modo in cui la squadra mi ha accolto. Sono praticamente un portavoce dello sport israeliano, ma molte persone non capiscono che la mia fidanzata è iraniana. Giocare qui ha aggiunto molto stress da parte delle nostre famiglie. Non voglio dire che lei mi abbia dato un ultimatum, ma devo prendere delle decisioni. Quando dico che c’è molta pressione, intendo da parte delle nostre famiglie. È una situazione molto, molto complicata” ha spiegato Pat Beverley.

Il giocatore ha spiegato che non è questione di soldi: Al momento sono indeciso, è un 50-50. Non c’entrano i soldi, sono fott*******e ricco. La mia fidanzata è anche più ricca di me. Non c’entrano i soldi, c’entra chi voglio fare felice. Sono nel mezzo, vorrei mantenere la promessa di competere con l’Hapoel. È come scegliere tra l’amore della mia vita e il mio primo amore, il basket. In molti giorni sono esausto, sto mettendo molta pressione sulla mia relazione. Sono inc*****o perché, nel bel mezzo della stagione, è arrivato un coach fenomentale, Itoudis. Già dal primo allenamento avrei fatto di tutto per lui. Un coach leggendario, questo rende la decisione ancor più dura… È il Gregg Popovich d’Europa”.

Francesco Manzi

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