Caitlin Clark non sta vivendo una stagione da rookie semplice. In campo alterna prestazioni ottime, come i 30 punti con 7 triple nella vittoria su Washington, ad altre invece deludenti, ad esempio i 10 punti in soli 22′ tre giorni dopo. Fuori dal campo le critiche per lei sono elevate a potenza rispetto alle colleghe, che indubbiamente non la stanno aiutando. Come se non bastasse, nei giorni scorsi Team USA ha deciso di lasciarla fuori dalle convocate per le Olimpiadi di Parigi, generando ulteriori discussioni.
In mezzo a questo caos, Clark sta comunque segnando 16.3 punti di media (prima tra i rookie) ed è già tra le migliori in WNBA per assist. Intervenuto su MSNBC nel programma “The 11th Hour”, Steve Kerr ha parlato della situazione della giocatrice delle Indiana Fever e di come a lui ricorda ciò che visse Steph Curry nei primi anni di carriera.
“È un passaggio per i giovani giocatori, in WNBA come in NBA. Gli altri giocatori ti mettono alla prova. Caitlin Clark mi ricorda molto Steph Curry. Molti non se lo ricorderanno, ma nei primi due anni in NBA Steph non era una superstar. Non era quello che è ora. Ha dovuto diventare più forte, capire che gli avversari lo puntavano. È ciò che sta accadendo con Caitlin in questo momento. Penso che sia tutto parte della competizione, e lei lo sta gestendo splendidamente. È una grandissima giocatrice, ma come tutti gli atleti che arrivano dal college in WNBA o in NBA, ci vuole tempo. Devono diventare fisicamente più forti, abituarsi ai contatti, alla fisicità e all’atletismo. Starà bene, ma credo che quello che sta affrontando adesso sia solo parte del processo di diventare professionista” ha detto Kerr.
Anche prima del suo ingresso in WNBA, Clark veniva paragonata a Curry. In quel caso era per il suo stile di gioco e una capacità incredibile di segnare dalla lunga distanza, mai vista nel basket femminile.