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BU Rewind: i migliori 10 giocatori di sempre dei San Antonio Spurs

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In questa edizione di BU Rewind ci dedichiamo ai San Antonio Spurs. Paradossalmente, gli Spurs sono nati a Dallas, la città che oggi ospita gli acerrimi rivali dei Mavericks, e hanno disputato le loro prime 10 stagioni nella ABA. Per questa classifica prenderemo in considerazione solo le stagioni disputate nella città di San Antonio e in NBA. Inoltre, come di consueto, considereremo solo i giocatori che hanno disputato almeno due stagioni con la maglia nero-argento. Anche per le statistiche individuali e le convocazioni all’All Star Game valgono solo le stagioni complete giocate con gli Spurs.

 

10) Mike Mitchell (1982-1988, 6 stagioni)

Statistiche personali: 20.0p, 5.2r, 1.5a, 0.7s, 0.5b, 48.7% dal campo

Bilancio di squadra: 240-318, 225-267, 1 sconfitta in finale di conference, 3 eliminazioni al primo turno

Mike Mitchell è una vecchia conoscenza del basket italiano, avendo giocato in Italia per diverse stagioni. Prima di venire in Europa, però, l’ala nativa della Georgia aveva più che ben figurato con gli Spurs, tanto da diventarne il settimo miglior marcatore della storia dopo altri nomi più prestigiosi presenti in questa lista.

 

9) Larry Kenon (1976-1980, 4 stagioni)

Statistiche personali: 21.2p, 10.1r, 3.3a, 1.7s, 0.4b, 49.3% dal campo, 2xAll-Star

Bilancio di squadra: 233-177, 2 sconfitte in finale di conference, 1 sconfitte in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

Delle prime stagioni degli Spurs dopo la fusione tra NBA e ABA, tutti ricordano (spoiler alert) George Gervin. Tuttavia, il secondo violino della San Antonio di quegli anni era di tutto rispetto: grande scorer e rimbalzista eccezionale, Kenon non a caso si è guadagnato due convocazioni all’All-Star Game.

 

8) Sean Elliott (2006-2001, 7 stagioni)

Statistiche personali: 15.2p, 4.8r, 1.3a, 0.4s, 0.9b, 43.7% dal campo, 2xAll-Star

Bilancio di squadra: 240-318, 2 eliminazioni al primo turno

Il discorso è molto simile per Sean Elliott. Del roster che vinse il primo titolo della franchigia nella stagione 1998-99, il mondo NBA ricorda le “twin towers” Robinson e Duncan (altro spoiler). Oltre ai due lunghi c’era però anche un altro giocatore di tutto rispetto: Sean Elliott è stato un pilastro degli Spurs e fu fondamentale nella stagione del titolo, soprattutto nelle serie contro Lakers e Blazers.

 

7) James Silas (1976-1981, 5 stagioni)

Statistiche personali: 14.9p, 2.2r, 3.4a, 0.7s, 0.2b, 49.4% dal campo

Bilancio di squadra: 285-207, 2 sconfitte in finale di conference, 2 sconfitte in semifinale di conference, 2 eliminazioni al primo turno

James Silas è un nome storico per la franchigia, avendone vestito la maglia in tutte le sue forme: dalla divisa dei Chaparrals in ABA a quella storica (e ritirata) dei San Antonio Spurs. Giocatore dominante in ABA, Silas ebbe un certo ridimensionamento in NBA, quando decise di mettersi al servizio della squadra e fare da collante a Kenon e Gervin. Senza di lui, forse la coesistenza delle stelle non sarebbe stata così ottimale.

 

6) Alvin Robertson (1984-1989, 5 stagioni)

Statistiche personali: 16.2p, 5.4r, 2.9a, 0.5s, 3.0b, 48.2% dal campo, 3xAll-Star

Bilancio di squadra: 156-254, 3 eliminazioni al primo turno

Dopo la partenza di Gervin, tutto il peso dell’attacco degli Spurs si riversò nelle mani del giovane Robertson. Il nativo dell’Ohio rispose presente, vincendo anche la prima edizione del premio di Most Improved Player e guadagnandosi tre convocazioni consecutive all’All-Star Game. Con un supporting cast non invidiabile, non riuscì mai ad oltrepassare lo scoglio del primo turno dei playoffs.

 

5) Manu Ginobili (2002-2018, 16 stagioni)

Statistiche personali: 13.3p, 3.5r, 3.8a, 1.3s, 0.3b, 50.0% dal campo, 2xAll-Star

Bilancio di squadra: 810-348, 4 titoli NBA, 1 sconfitta in finale, 2 sconfitte in finale di conference, 4 sconfitte in semifinale di conference, 3 eliminazioni al primo turno

Due convocazioni all’All-Star Game sembrano decisamente poche per uno dei giocatori più talentuosi ad aver mai giocato per la franchigia dell’Alamo. Tuttavia, si sa che per coach Popovich i riconoscimenti personali erano l’ultima priorità e nonostante il minutaggio sempre centellinato, l’argentino si è dimostrato un giocatore fenomenale, funambolico e soprattutto un gran vincente.

 

4) Tony Parker (2001-2018, 17 stagioni)

Statistiche personali: 15.8p, 2.7r, 5.6a, 0.8s, 0.1b, 49.2% dal campo, 6xAll-Star

Bilancio di squadra: 868-372, 4 titoli NBA, 1 sconfitta in finale, 2 sconfitte in finale di conference, 5 sconfitte in semifinale di conference, 3 eliminazioni al primo turno

Proprio Tony Parker è forse il giocatore che si è più lamentato, nel corso della carriera, di non aver avuto l’opportunità di giocare più minuti sotto lo stretto regime di Pop. Il risultato sono delle statistiche al ribasso rispetto ad altri giocatori che godono della stessa reputazione di Parker, ma quanti di loro possono vantare il palmarès del francese?

 

3) George Gervin (1976-1985, 9 stagioni)

Statistiche personali: 27.3p, 4.8r, 2.9a, 1.3s, 0.9b, 51.4% dal campo,9xAll-Star

Bilancio di squadra: 416-322, 3 sconfitte in finale di conference, 2 sconfitte in semifinale di conference, 3 eliminazioni al primo turno

George Gervin è probabilmente il miglior realizzatore ad aver mai vestito la maglia dei San Antonio Spurs. Nelle sue nove stagioni in Texas, The Iceman ha segnato quasi 30 punti di media, vincendo il titolo di miglior marcatore NBA per ben quattro volte. L’anello è l’unico riconoscimento che manca a Gervin. È riuscito a trascinare gli Spurs fino alle finali di conference, salvo poi arrendersi per due volte ai Lakers dello Showtime.

 

2) David Robinson (1990-2003, 14 stagioni)

Statistiche personali: 21.1p, 10.6r, 2.5a, 1.4s, 3.0b, 51.8% dal campo, 10xAll-Star

Bilancio di squadra: 669-365, 2 titoli NBA, 2 sconfitte in finale di conference, 4 sconfitte in semifinale di conference, 4 eliminazioni al primo turno

Chi ha avuto la fortuna di veder giocare Robinson al fianco di Duncan probabilmente ha imparato i fondamentali per osmosi, solo avvicinandosi allo schermo. The Admiral fu un giocatore dominante per gli Spurs. L’eterno duello con Olajuwon e gli storici rivali dei Rockets ne aveva offuscato la stella, che fortunatamente ternò a splendere con l’arrivo di Duncan e la formazione di una delle coppie di lunghi più talentuose della storia, coronata con la vittoria del primo titolo della franchigia.

 

1) Tim Duncan (1997-2016, 19 stagioni)

Statistiche personali: 19.0p, 10.8r, 3.0a, 0.7s, 2.4b, 50.6% dal campo, 15xAll-Star

Bilancio di squadra: 1072-464, 5 titoli NBA, 1 sconfitta in finale, 3 sconfitte in finale di conference, 6 sconfitte in semifinale di conference, 4 eliminazioni al primo turno

The Big Fundamental… il soprannome dice tutto sulla carriera di Duncan, come Robinson un giocatore che incarna alla perfezione lo stile-Spurs: estremamente talentuoso, forse non spettacolare ma sempre incredibilmente costante. Tim Duncan ha fatto le fortune dei San Antonio Spurs, portando in campo punti, difesa e la calma dei campioni. Pochi giocatori hanno vinto tanto quanto lui e la sola ragione per cui a volte non gli viene riconosciuto lo status di stella mondiale che si merita è proprio quello di essere sempre stato pacato e poco appariscente, sia in campo che fuori.

 

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Niccolò Armandola

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