Il general manager dell’Italbasket, Salvatore Trainotti, ha parlato della delusione azzurra al PreOlimpico e delle prospettive future della Nazionale.
Il bilancio della spedizione in Porto Rico, secondo l’ex dirigente di Trento, non è così drammatico. Trainotti, però, individua anche il problema principale: all’Italia mancano giocatori di spessore elevato.
A San Juan la squadra ha fatto il massimo, considerando le condizioni psico-fisiche generali. Pozzecco ha fatto un grande lavoro. Lo stato di salute del nostro basket non è così drammatico: abbiamo tanti giocatori di buon livello ma ci mancano i top, quelli che fanno la differenza su determinati palcoscenici. I risultati delle giovanili danno credito alle mie convinzioni: abbiamo diversi elementi di livello medio ma siamo in difficoltà nel trovare quelli che spostano gli equilibri. La realtà a mio avviso è questa, non bisogna sempre cercare un colpevole, questo gioco al massacro non serve a nulla. Soluzioni? Migliorare il reclutamento di base, essere più veloci nell’individuare il giocatore che ha qualcosa in più e convogliare il sui potenziale in un percorso individuale.
Successivamente Trainotti ha spiegato come si evolverà il suo ruolo in FIP, visto l’arrivo di Gigi Datome come dirigente.
Gradualmente diventerò sempre più una figura di coordinamento e la mia presenza fisica non sarà necessaria. Mi occuperò ancora molto da vicino di giovanili maschili e Academy, mentre effettuerò un passaggio di consegne a Datome per quanto riguarda la nazionale maggiore. Ci relazioniamo in modo continuativo già da diverso tempo, sarà un valore aggiunto perché è una persona intelligente che ama e conosce la pallacanestro come pochi altri.
Fonte: Il T Quotidiano
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