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Nico Mannion e il nonnismo subito da Draymond Green

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Nico Mannion ha raccontato alcuni retroscena della sua carriera in A Cresta Alta, il podcast di Danilo Gallinari.

La puntata è stata registrata questa estate ma è stata pubblicata solamente qualche giorno fa.

Mannion ha raccontato del suo soprannome “Serpente Rosso” e di come è arrivato a giocare per l’Italbasket.

Quando avevo 16 anni fui convocato al training camp della nazionale giovanile degli Stati Uniti, arrivai fino agli ultimi due tagli. Nello stesso anno mi aveva chiamato anche l’Italia per la sua Under 16, ho scelto l’azzurro anche perché mi disserro che l’anno dopo mi avrebbe voluto far giocare nella nazionale maggiore. Team USA mi richiamò per l’Under 17 ma ormai avevo scelto l’Italia. Non cambierei questa decisione per nulla al mondo. Mi chiamano Red Mamba a causa di Tommaso Baldasso, mi ha dato lui quel soprannome, quando mi vede fa sempre il gesto della lingua biforcuta. Ma mi chiamano così solo in Nazionale, lo sento solamente per due mesi l’anno.

Successivamente l’ex Warriors ha raccontato anche un curioso aneddoto della sua stagione da rookie in NBA.

Una volta dovevamo giocare con i Nets e arrivano tardissimo, era notte fonda, penso le 2 o le 3 del mattino. A un certo punto Draymond Green ha creato una chat fra noi due e James Wiseman. Io non risposi perché stavo dormendo, così decise di chiamarci su Facetime. Ho risposto e mi ha detto: “Ehi rook, ho bisogno che tu vada a prendermi una cosa al negozio qui di fianco”. Gli ho risposto: “Dray, ma sono le 3 del mattino”. E lui: “Non m’interessa”. Cosa dovevo prendergli? Diciamo che aveva bisogni di idratarsi.

Redazione BasketUniverso

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