Olimpiadi – Boxe, ritiro Carini: parole al vetriolo di Linton Johnson contro l’algerina Imane Khelif

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L’incontro di boxe fra Angela Carini e l’algerina Imane Khelif è uno degli eventi olimpici più discussi in Italia.

Nei giorni scorsi gran parte della stampa italiana ha erroneamente diffuso la notizia che l’atleta algerina fosse transgender. In realtà presenta una condizione di iperandrogenismo femminile, terminologia con cui si identificano le donne che presentano una produzione eccessiva di ormoni maschili. Valori che in ogni caso sono in linea con i tetti massimi fissati dal CIO.

Poco fa la pugile italiana ha dato forfait dopo pochi secondi dall’inizio dell’incontro in questione, valido per gli ottavi nella categoria. Nel post gara ha spiegato di aver ricevuto un colpo doloroso ma la possibilità che il suo sia stato un gesto di protesta rimane, anche perché al termine dell’incontro ha urlato: “Non è giusto” e poi non ha stretto la mano all’avversaria. Anche il suo allenatore ha dichiarato che non c’era alcuna premeditazione nel ritiro.

Come spesso accade in questi casi il dibattito si è polarizzato e la discussione ha assunto tinte ideologiche che travalicano lo sport. Fra chi si è schierato nella “fazione” che parla di un match ad armi impari c’è anche l’ex cestista Linton Johnson.

Johnson dopo il ritiro è diventato influencer, mental coach e politico, essendosi candidato nelle fila della Lega a Caserta alcuni anni fa. Johnson ha espresso la sua opinione in merito a questa vicenda commentando un post su Instagram di Eurosport Italia.

Era un combattimento fra un uomo e una donna. Angela conosce bene la forza dei pugni di una donna e quei colpi erano troppo forti per provenire da una persona dello stesso sesso. Non è rispettoso nei suoi confronti, è una cosa vergognosa e disgustosa.

Redazione BasketUniverso

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