Non c’è pace per Joel Embiid. Quando la star dei Philadelphia 76ers sembrava ormai prossima al rientro in campo, la NBA ha annunciato di averlo sospeso per 3 partite. Il motivo è ovviamente la lite, con annesso spintone, tra Embiid e un giornalista del Philadelphia Inquirer, reo di aver utilizzato il figlio del giocatore e il fratello morto diversi anni fa in un articolo per tacciare il centro dei Sixers di scarsa professionalità. Nonostante le scuse del giornalista, Embiid è andato su tutte le furie nel post-partita dell’ultima gara contro Memphis.
Prima della sospensione, l’esordio stagionale di Embiid era previsto per mercoledì contro i Los Angeles Clippers. Finora il giocatore non ha disputato nemmeno una partita di preseason con i Sixers a causa di problemi al ginocchio che lo tormentano da mesi. La lunga attesa per rivederlo in campo aveva innervosito il pretenzioso pubblico di Philadelphia, circostanza che aveva già provocato una reazione di Embiid nei giorni scorsi davanti alle telecamere. Poi, appunto, l’episodio col giornalista.
La NBA ha molto a cuore i comportamenti dei suoi giocatori nell’area dedicata ai media ed è solita dare multe in caso di interviste saltate. Qui Joel Embiid ha fatto addirittura peggio, arrivando al contatto fisico con un giornalista: un atteggiamento sul quale la Lega non poteva chiudere gli occhi.
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