La stagione NBA è iniziata da poco più di una settimana, ma sta già dando le prime indicazioni, anche sui rookie. Quello di quest’anno era stato descritto come uno dei peggiori Draft di sempre per talento e potenzialità dei prospetti, queste prime partite diciamo che lo hanno confermato. Quando ormai quasi tutte le squadre hanno disputato 4 partite (alcune 3) nessun rookie si è fatto particolarmente notare, anzi.
Zaccharie Risacher, prima scelta assoluta per gli Atlanta Hawks, è andato in doppia cifra solo una volta su 4 gare: 13 punti pochi giorni fa contro i Thunder. Per il resto sta segnando solo 7.3 punti di media, ieri contro Washington ha tirato un misero 1/8 dal campo e di fronte aveva una delle peggiori formazioni NBA.
Discorso non migliore, anzi forse peggiore, per Alex Sarr, scelto subito dopo di lui. Il francese aveva già avuto un impatto traumatico con la NBA in Summer League, le preoccupazioni sono state confermate in queste prime partite: 12 punti contro Cleveland, ma poi due partite orrende contro Boston (2 punti e 1/7 al tiro all’esordio assoluto) e contro Atlanta (7 punti con 3/11 al tiro).
Reed Sheppard, terza scelta assoluta per gli Houston Rockets, da moltio è considerato il favorito al Rookie of the Year ma finora ha avuto un ruolo quasi nullo nella sua squadra. Sono solo 2.5 i punti di media segnati in 4 partite e nelle ultime 2 il suo minutaggio si è ridotto all’osso (6′ e 3′ nei due confronti con San Antonio).
Poco spazio anche per Stephon Castle, quarta chiamata assoluta per gli Spurs, e Ronald Holland II, quinta scelta dei Detroit Pistons. Il turco Tidjane Salaün, sesta chiamata degli Hornets, ha totalizzato una sola partita e 9′ in campo contro Miami. Non è andato meglio nemmeno Donovan Clingan (4.3 punti di media in 4 partite con Portland) e proseguendo nell’ordine del Draft Rob Dillingham addirittura deve ancora giocare un minuto.
Zach Eday, nona scelta assoluta, è forse il primo che sta performando coerentemente con la chiamata al Draft spesa per lui. Il gigante uscito da Purdue sta segnando 7.3 punti di media con Memphis e contro Houston ha flirtato con la doppia-doppia (13 punti e 9 rimbalzi).
Non tutti possono essere Victor Wembanyama, che l’anno scorso ha vissuto una delle migliori stagioni di sempre per un rookie, ma sicuramente da questi giocatori ci si aspetta un po’ di più nelle prossime settimane.
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